Giornata Mondiale del Rifugiato
Conflitti, persecuzioni e cambiamento climatico. Oltre 100 milioni di persone fuggono dalla propria casa.
Il 20 giugno non è solo una ricorrenza per ricordare le condizioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati che sono costretti a fuggire dalla propria casa e dal proprio paese a causa di conflitti, persecuzioni e, sempre più, a causa degli effetti del cambiamento climatico.
È una giornata per pensare a chi ha perso tutto, a chi ha bisogno e a cosa possiamo pare per essere d’aiuto. E il servizio civile per molti di volontari, sia in servizio che negli anni scorsi, è stata una delle risposte possibili.
I numeri dell’esodo
Tra chi è più vicino a noi, quasi 6 milioni di ucraini sono diventati rifugiati, dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022. Ma la questione è globale e riguarda oltre 100 milioni di persone: secondo i dati del Global Trend 2023 dell’Unhcr, a fine 2022, il numero di persone costrette a fuggire da guerre, persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani era di 108,4 milioni.
Ciò che più sconvolge, però, è che questo numero è cresciuto di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente. La tendenza alla crescita globale non mostra certo segni di eventuale rallentamento, anche a causa dello scoppio del conflitto in Sudan che sta provocando nuovi ulteriori esodi forzati da inizio anno, spingendo a oltre 110 milioni il numero totale delle persone in fuga già a fine maggio 2023.
Più della guerra, il climate change
Un dato su tutti lascia sbigottiti: l’80% di chi è costretto a lasciare casa, la comunità e il loro ecosistema proviene da paesi in emergenza climatica.
Sono paesi in cui, spesso, i conflitti interni o le violenze sono originate dalla drammatica lotta per accaparrarsi le poche risorse disponibili, oppure sono luoghi in cui stanno crescendo di frequenza e intensità gli eventi meteorologici estremi.
La risposta di chi fa servizio civile
Come ASC aps, assieme ai tanti enti soci e partner della nostra rete, organizziamo decine di progetti rivolti a migranti. Sebbene non tutti riguardino persone con lo status di rifugiato, sono tutti accomunati dal bisogno di ricevere una mano tesa rivolta a loro per aiutarli nel percorso di integrazione.
Sono progetti che richiedono una forte consapevolezza, in cui i ragazzi e le ragazze sono impegnati a promuovere la cultura dell’accoglienza, dello scambio e dell’integrazione con i cittadini provenienti da paesi stranieri. Esperienze particolarmente forti, che portano gli operatori volontari a contatto con storie personali molto toccanti, i cui protagonisti sono spesso persone estremamente vulnerabili.
Per conoscere cosa si fa nei progetti di servizio civile rivolti ai migranti
GASIM, MATTEO, WILLIAMS E AWEYS, 4 ASILANTI CHE PARLANO
4 interviste, 4 storie compongono lo speciale realizzato dai volontari di #ASC Roma qualche anno fa ci racconta la condizione dei rifugiati attraverso le parole dei protagonisti.