In prima linea contro la violenza sulle donne
Il servizio civile è uno degli strumenti con cui contrastare le tante forme di violenza sulle donne: violenza fisica, di genere, disparità di trattamento e riduzione dei diritti
Aiutare chi è in difficoltà è lo scopo di chi partecipa al servizio civile. Vale in ogni progetto, ma si evidenzia in taluni ambiti come, per esempio, la violenza sulle donne perpetrata in qualsiasi forma.
Oggi, tra Italia ed estero sono circa 50 le ragazze e i ragazzi impegnati nei diversi progetti di servizio civile attivati da ASC aps, ognuno affrontando con le proprie capacità ed energie le diverse sfide necessarie.
Molti modi di essere in prima linea
C’è chi è in prima linea per dare assistenza alle vittime di violenza di genere e decostruire gli stereotipi sessisti che sono alla base delle relazioni non paritarie. C’è chi sa che, per prevenire e contrastare del fenomeno della violenza di genere, è fondamentale diffondere nella comunità sociale la conoscenza. Ecco che i 12 mesi di servizio civile son indirizzati a promuovere la sensibilizzazione e il cambiamento di una cultura che consente tacitamente l’agire di comportamenti sessisti e di sopruso da parte di molti uomini su molte donne.
C’è poi chi guarda ai nuovi cittadini, ai migranti e offre uno sguardo di genere alle difficoltà di integrazione. Ci sono progetti, infatti, che guardano alle donne migranti, richiedenti asilo o rifugiate per aiutarle nel percorso di integrazione socioeconomica ed emancipazione.
Chi è coinvolto in un progetto all’estero, invece, dedica per proprie energie per costruire comunità locali più coese e resilienti. Un obiettivo ambizioso per cui serve agire sulle cause delle disuguaglianze, in particolare discriminazioni di genere, lavorando sull’empowerment socio-economico delle donne. Un passaggio fondamentale per rafforzare il coinvolgimento sociale e politico delle donne.
Se vuoi provare l’esperienza di fare servizio civile al fianco delle donne, contattaci: info@arciserviziocivile.it
Bologna
USCIRE DALLA VIOLENZA: PERCORSI PER DONNE E MINORI
Il progetto vuole contrastare il fenomeno della violenza di genere attraverso azioni concrete di assistenza alle vittime di violenza di genere nonché decostruendo gli stereotipi sessisti che sono alla base delle relazioni non paritarie che possono portare a situazioni di violenza.
Modena
NO ALLA VIOLENZA DI GENERE. SOSTENERE E ACCOGLIERE LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA NEL PERCORSO VERSO L’AUTONOMIA
I volontari in servizio civili sono impegnati a diffondere nella comunità sociale la conoscenza del fenomeno della violenza di genere per prevenirla e contrastarla, promuovendo una sensibilizzazione e il cambiamento di una cultura che consente tacitamente l’agire di comportamenti sessisti e di sopruso da parte di molti uomini su molte donne.
Rimini
NESSUNA ESCLUSA
In questo progetto si lavora per promuovere i diritti delle donne e contrastare tutto ciò che ostacola la loro libertà di scelta e autodeterminazione, in primo luogo la violenza maschile e le discriminazioni. Si tratta di dare un sostegno concreto alle donne vittime di violenza per poterle inserire in un percorso di uscita dalla violenza, di autodeterminazione e di autonomia.
Bologna
ACCORCIARE LE DISTANZE. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DI DONNE E BAMBINI MIGRANTI
Chi è parte di questo progetto, ogni giorno è intento a promuovere la resilienza di donne migranti, richiedenti asilo o rifugiate. Lo fa attivando percorsi personalizzati volti a favorire il loro sostegno, integrazione socioeconomica ed emancipazione dai servizi assistenziali per assicurare loro salute e condizioni di vita non solo accettabili ma desiderabili.
Camerun, Libano e Giordania
SUPPORTO A DONNE E SOGGETTI VULNERABILI PER LO SVILUPPO COMUNITARIO
Gli operatori volontari in servizio civile sono impegnati a rafforzare l’inclusione dei gruppi più vulnerabili, in particolare le donne e le giovani donne camerunesi in Camerun e siriane in Libano e Giordania, che svolgono un ruolo guida nella vita delle comunità. Le donne, infatti, possono essere agenti di sviluppo e cambiamento nelle proprie comunità, attraverso l’appropriazione dei diritti economici e sociali, l’empowerment, la partecipazione attiva nella vita economica, sociale, culturale, civile e politica del Paese.