La Giornata nasce con l’obiettivo di raccontare l’associazionismo di promozione sociale e valorizzarlo come pratica di democrazia e di educazione alla convivenza, inclusione e socialità, contrasto alle solitudini, animazione sociale, promozione culturale, del territorio e dell’ambiente. Attività e principi, questi, di cui si tende a trascurare l’importanza, salvo poi riscoprirla a ridosso dei sempre più frequenti episodi di cronaca che raccontano di esplosioni di violenza e disagio mentale, soprattutto tra i più giovani”.

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore

Il tema, nonché titolo dell’evento, ci vede protagonisti in modo ubiquo e trasversale in tutti gli ambiti in cui agisce il terzo settore.
Dibattendo di “Siamo valore sociale. Il ruolo delle APS per la partecipazione e per una società inclusiva e sostenibile” è evidente che il servizio civile, coi 50.000 giovani impegnati ogni anno, è componente decisiva nella agire delle organizzazioni, offre energia vitale e dà un contributo fattivo di moltissimi enti.

Valore sociale è l’impegno a favore della collettività dei ragazzi e delle ragazze in servizio civile universale, che contribuiscono alla promozione della pace dei diritti e della cultura ogni anno con azioni concrete. Il servizio civile universale concorre alla formazione di cittadini attivi e responsabili che mettono la loro passione a servizio delle comunità.”

Rosario Lerro, Presidente ASC nazionale

👇👇👇 Valore sociale è

Si tiene a Roma, nel Giardino Verano, la seconda edizione del Festival del Servizio Civile promosso dalla CNESC e dedicato al ruolo che il servizio civile, gli Enti e i giovani hanno nel radicare i principi costituzionali dentro le nostre comunità.
Come la prima edizione, organizzata in occasione del 50° anniversario del riconoscimento dell’obiezione di coscienza e della conseguente istituzione del servizio civile, anche questa è pensata con i giovani e per i giovani e sarà arricchita da numerosi dibattiti culturali sui temi del servizio civile, la Costituzione, la figura di don Lorenzo Milani, il protagonismo dei giovani nella promozione dei valori costituzionali, dei diritti umani e della pace positiva.

Un programma denso anche di incontri musicali per tutti i gusti, dal tributo a Luigi Tenco di Nathalia Sales&Amigos, al viaggio interculturale con i NardoTrio Quartet, l’energia giovanile di Serepocaiontas e Lamante, le note d’autore di Renzo Rubino.

Quest’anno ricorrono due importanti anniversari, il 75° della Costituzione italiana e il centenario dalla nascita di don Milani. Entrambi ci hanno ispirato nella costruzione del Festival, perché legati alla storia, ai valori e alla finalità del servizio civile. Qualche giorno fa il Ministro Abodi richiamava la necessità dello Stato di andare incontro alle esigenze dei giovani e di inserirli sempre più in quella che il Ministro stesso ha definito “catena del valore”. Tale inserimento, a nostro parere, deve avvenire tenendo conto della dimensione valoriale tracciata dalla Costituzione.

Laura Milani, presidente della CNESC

ASC partner dell’iniziativa
Non poteva mancare il contributo di ASC nazionale aps, in quanto associazione che si occupa esclusivamente di servizio civile.
La nostra presenza sarà composta sia di esperienze dei ragazzi e delle ragazze che di riflessioni più ampie sul ruolo, sul futuro, sulle prospettive del servizio civile in Italia.
Chi volesse avere informazioni può trovare lo stand realizzato con la collaborazione di ASC Roma, la Fondazione Basso e la Fondazione Pastificio Cerere. Lì potrete incontrare Dayana De Luca e Lorenzo Malatesta, due operatori volontari attualmente in servizio.

Passando agli approfondimenti tematici, il primo appuntamento ci vede presenti venerdì alle 18:30, con Rosario Lerro, Presidente di ASC nazionale asp impegnato a moderare il confronto tra Laura Milani (Presidente CNESC), Laura Massoli (Direttrice Ufficio per il SCU), Martina Pignatti Morano (presidente comitato etico Banca Etica).
Su piatto della discussione un tema difficile, quanto centrale per progettare il futuro di un’istituzione com’è il servizio civile: Il contributo del SCU al radicamento dei valori costituzionali nella società e nelle istituzioni

Il servizio civile è un’occasione per costruire un futuro più coeso e solidale, una società inclusiva basata sui valori della nostra Costituzione.”

Rosario Lerro, Presidente ASC nazionale aps

Venerdì sera, poi, ci sarà Dialoghi di servizio civile: ambiente e accoglienza. Tra gli ospiti parteciperà al talk una operatrice volontaria che ha già concluso il servizio civile con ASC tra le fila di Legambiente. Un modo per guardare quest’esperienza da (relativa) distanza, inserita in un percorso di vita e professionale

Attraverso l’incontro quotidiano coi giovani tocchiamo con mano il loro desiderio di dare un senso più profondo alla propria esistenza e di trovare il giusto posto nel mondo. Nei giovani è anche forte il desiderio di mettere a disposizione nel modo migliore abilità e competenze creando cambiamenti per sé e per gli altri, verso una società più giusta, pacifica e inclusiva. I principi costituzionali e l’I care di don Milani, sono riferimenti ancora attualissimi”.

Laura Milani, presidente della CNESC

Il Servizio civile piace ai ragazzi che lo svolgono. Perché – dicono – è un’esperienza educativa e di formazione. E in un Paese che fa i conti con l’integrazione dei giovani stranieri, con la piaga dei “neet”, con le periferie violente, quei dodici mesi al servizio della comunità sono un’occasione da valorizzare.
Per il presidente di Asc (Arci Servizio Civile), Rosario Lerro, sono queste le evidenze che emergono dall’ultimo sondaggio interno.

«Abbiamo quasi 2mila posizioni disponibili nei progetti di quest’anno e già 1.800 ragazze e ragazzi hanno preso servizio. Da questo monitoraggio i giudizi sono i più positivi tra tutti i 20mila ragazzi intervistati finora. Danno un voto di 8,2 su 10. Al Sud i più soddisfatti. Ora però lo Stato dia risposte chiare».

Rosario Lerro, Presidente ASC nazionale aps

Ma chi sono i giovani del Servizio civile universale (Scu)?

«Innanzitutto, sono solo una parte di quanti vorrebbero farlo».

La rete Asc ha offerto 2mila posizioni, ma le domande sono state più di 6mila. Il 50% ragazze, età media 23 anni, metà studenti, uno su dieci ex Erasmus, 1/3 è laureato o con esperienze di lavoro.
La proposta di Asc è variegata: 282 progetti attivati in tutto il Paese (il 41% dei posti al Nord, 18% al Centro, 41% Sud). Il monitoraggio Asc sui suoi giovani dice che Il 23% lo sceglie per “fare nuove esperienze”, il 32% per “crescita personale e formazione”. Il 26% per “tentare un ingresso nel mondo del lavoro, ricevendo anche un compenso” (507 euro al mese). Solo il 10% per “fare qualcosa di utile per gli altri”.

«È una delle pochissime esperienze non convenzionali di formazione».

Nel Paese, conferma Asc, c’è un urgente bisogno di educazione e formazione.

«Se è vero che gran parte dei giovani del Scu ha alti livelli di studio, nei nostri progetti abbiamo anche tantissimi stranieri che cercano una formazione, anche per l’inserimento lavorativo. C’è un interesse forte, il 58%, per i percorsi legati alla cultura, all’educazione e al patrimonio storico- artistico».

E il 58% dei posti dell’ente riguarda proprio l’educazione e la promozione culturale, il 15% il patrimonio storico artistico. In calo l’assistenza, scelta dal 21% dei giovani di Asc, e l’ambiente, 5%.

«Offriamo l’opportunità di accedere ad attività e luoghi di difficile accesso con attività lavorative stabili come le biblioteche o i musei».

Merita una riflessione il modo in cui i giovani scoprono il Servizio civile.

«Sì, è un dato su cui riflettere. Il canale principale col 45% è il passaparola, Internet per il 22%, per l’11% direttamente il bando, per 8% Asc. Assenti totalmente gli attori istituzionali, bando a parte. Siamo ancora agli spot in tv, che non intercettano i giovani».

Poche, ma vitali, le richieste di Asc (e condivise da molti enti) a governo e Parlamento.

«Chiediamo che lo Stato valorizzi questa esperienza. Il nostro lavoro sta diventando sempre più burocratico e di rendicontazione, c’è sempre meno tempo per immaginare, costruire progetti in grado di coinvolgere i giovani e le comunità che abitano».

Qualche segnale positivo c’è.

«Il Dipartimento vuole far conoscere il Servizio civile nelle scuole. Bene anche la riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici per chi ha svolto il Scu, grazie alla legge 74 del 21 giugno 2023. Ma è ora che gli enti partecipino alla programmazione e che si faccia chiarezza sul futuro: i fondi aggiuntivi del PNNR avevano portato al record di 70 mila posti. E domani? Il rischio è una rapida retromarcia. Bisogna sostanziare l’aggettivo “universale” del Servizio civile, dando davvero a tutti quelli che hanno voglia, l’opportunità di farlo.
I fondi devono essere adeguati, serve una continuità “liberata” dai dibattiti annuali della legge di bilancio. Ed è fondamentale uno snellimento delle pratiche, dunque della tempistica.
Oggi tra la pubblicazione del bando e l’entrata in servizio passano anche nove mesi. Tempi impensabili per un giovane che ha finito gli studi e cerca lavoro.
Il Governo che intenzioni ha? L’investimento sui giovani e su un futuro più coeso e solidale delle nostre comunità necessita di chiarezza sui finanziamenti e di stabilità sui numeri a bando
».

Gli oltre 2.000 giovani in Servizio Civile Universale nella rete ASC Aps, che hanno iniziato la loro esperienza il 25 maggio 2023, hanno espresso la valutazione (come gli oltre 20mila colleghi di cui negli anni passati sono state raccolte le opinioni) sul primo impatto vissuto a contatto con la nuova realtà.
I risultati sono particolarmente positivi, in termini assoluti e sia a confronto con il passato. Il merito va soprattutto a tutti coloro che all’interno delle organizzazioni della rete di ASC Aps fanno concretamente funzionare il servizio civile universale, tessendo e rafforzando le relazioni che sono uno dei principali punti di forza e senza le quali il SCU perderebbe buona parte della sua spinta propulsiva e del suo valore.
La valutazione complessiva dell’esperienza da parte dei giovani è molto positiva: il voto di 8,2 su 10 è uno dei migliori di sempre.
Si tratta di un giudizio omogeneo rispetto al genere, l’età e il titolo di studio, ma differente per area: i giovani del Sud sono più soddisfatti, meno quelli del Nord Est.
Assistenza, Educazione e Promozione Culturale e Patrimonio Storico Artistico sono i settori di impiego preferiti (e anche quelli che impiegano il maggior numero di operatori volontari), con dati che si allineano alla media.

Chi sono i giovani che scelgono il servizio civile?
Intanto, sono una parte di quanti vorrebbero fare questa esperienza. La rete ASC ha offerto oltre 2.000 posizioni ma le domande sono state più di 6.000.
6 su 10 sono ragazze; l’età media è di 23 anni e mezzo. Sono istruite e istruiti: la metà di chi sceglie il servizio civile universale con ASC aps è studente e di questi uno su dieci ha partecipato al programma Erasmus. Uno su tre è laureato; l’alta scolarizzazione è una caratteristica comune a tutti i volontari del servizio civile universale, come certificano anche i dati dell’Ufficio per il Servizio civile universale.
Uno su tre lavora o ha avuto esperienze lavorative ma di questi uno su dieci non aveva un regolare contratto.

La proposta di ASC aps è variegata: 282 progetti attivati da parte di 43 articolazioni territoriali a copertura dell’intero territorio nazionale: il 41% dei posti al Nord, 18% al Centro, 41% Sud.
I settori di intervento della rete ASC si contraddistinguono per la valorizzazione dei percorsi legati alla cultura, all’educazione e al patrimonio storico-artistico del Paese: il 58% dei posti infatti riguarda l’Educazione e Promozione Culturale con attività rivolte a giovani e minori, ai diritti del cittadino, allo sport e il 15% il Patrimonio Storico Artistico, in particolare biblioteche.
L’attenzione al settore culturale di ASC riscontra un forte interesse e spiega anche l’elevata partecipazione di giovani laureati e laureate oltre che di studenti e studentesse: il Servizio Civile Universale in campo culturale offre loro l’opportunità di misurarsi con attività e luoghi di difficile accesso con attività lavorative stabili come le biblioteche o i musei.
Tra gli altri settori, l’Assistenza accoglie il 21% dei giovani e l’Ambiente il 5%; più ridotte le percentuali di Estero e Protezione Civile.

Perché hanno scelto di dedicare un anno al servizio civile universale?
Per i giovani il servizio civile universale è qualcosa di assolutamente peculiare rispetto ad altre scelte che possono compiere nel proprio percorso di vita. Non a caso il 23% lo sceglie per ‘fare nuove esperienze’ e ‘fare quello che mi piace’ e se il 32% è spinto dal desiderio di crescita personale e formazione il 26% lo ritiene un modo per fare un primo ingresso nel mondo del lavoro ricevendo un compenso. Solo il 10% lo sceglie semplicemente per fare qualcosa di utile per gli altri. Risposte in linea con quelle dei 20mila giovani che li hanno preceduti.

Come sono arrivati a conoscere il servizio civile i giovani che ora vi partecipano?
Il canale principale di informazione è stato il passaparola (il 45%), per il 22% Internet, per l’11% il bando e ancora 8% ASC aps nazionale e 10% l’Ente di accoglienza. Questi dati mettono in luce l’assenza degli attori istituzionali, se non con gli strumenti più formali come il bando.

È necessario che il ministro Abodi e il DPGSCU nell’immaginare il futuro del Servizio Civile elaborino una attività di comunicazione integrata, estesa, complessa che possa essere di sostegno a tutte le iniziative che gli Enti di SC mettono in campo per continuare a promuovere il Servizio Civile. I dati e la soddisfazione che abbiamo raccolto con questo primo monitoraggio ci dicono che bisogna continuare a sforzarsi per rendere il SC davvero Universale, ovvero dare l’opportunità a tutti quelli che fanno domanda di mettersi in gioco. Il Governo che intenzioni ha per il prossimo futuro? Questo investimento sui giovani e su un futuro più coeso e solidale delle nostre comunità necessita di chiarezza di finanziamento e stabilità sui numeri di posizioni a bando”.

Rosario Lerro presidente di ASC aps

Il 29 agosto si è celebrata la Giornata internazionale contro i test nucleari, promossa dalle Nazioni Unite nel 2009 per porre fine ai test su questo tipo di armi per scopi tanto civili che militari.

Oggi, le armi nucleari molto più potenti e distruttive dei primi ordigni atomici. La storia ci ha mostrato gli effetti terrificanti e tragici dei test sulle armi nucleari su persone e ambiente: ampie porzioni di territorio rimangono radioattive e non sicure per la presenza umana anche decenni dopo la chiusura dei siti di sperimentazione. E le vittime di questi esperimenti tossici non devono essere dimenticate e le loro richieste di giustizia e assistenza devono essere soddisfatte.

In quest’occasione, anche ASC aps, all’interno di Rete Pace Disarmo, si unisce all’appello di Guterres a favore del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), nell’ambito del percorso di disarmo nucleare globale previsto dalla campagna Ican con il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari TPNW.

Il comunicato completo di Rete Pace Disarmo

Si è tenuta a Roma l’Assemblea di ASC Aps, da sempre impegnata nella valorizzazione dell’esperienza di SCU per gli operatori volontari e le operatrici volontarie. Molti i temi all’ordine del giorno della partecipata discussione, in particolare la formazione dei giovani in servizio, la promozione del SCU nelle scuole, la formazione dei docenti e i numeri della rete di ASC Aps.

ASC Aps conta oggi – tra enti pubblici e privati – 1.372 enti di accoglienza e 3.917 sedi di attuazione: un patrimonio e una presenza capillare di spazi, operatori, OLP, referenti ed esperienze che consente all’associazione di avere uno sguardo approfondito su tutto il territorio nazionale dal quale raccogliere istanze e rilanciare proposte.

ASC Aps è soddisfatta per i risultati che sono stati raggiunti a vantaggio degli operatori volontari e delle operatrici volontarie, grazie all’impegno del Ministro Abodi. La riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici può essere volano per una nuova attenzione dei giovani al servizio civile così come l’adeguamento – seppur motivato dall’alta inflazione – dell’assegno mensile che, superando i 500 euro mensili, va in parte incontro alle richieste dei giovani. Anche l’attivazione dei due bandi tematici, ambiente ed educazione digitale, offre a enti e giovani il modo di essere utili alla comunità su terreni specifici.

C’è però il rischio che la moltiplicazione dei bandi tematici da un lato confonda i giovani rispetto all’identità del Servizio Civile e dall’altro non tenga in considerazione l’impegno degli enti che si occupano di tematiche specifiche nella gestione dei progetti di bandi ordinari.

In questo contesto positivo ci sono alcune questioni che attendono risposta urgente. Quando sarà il prossimo bando ordinario giovani? A dicembre come si ipotizzava inizialmente oppure nei primi mesi del 2024? La misura tutoraggio delle competenze nei progetti in avvio in questi mesi sarà attivata alle stesse impossibili condizioni stabilite nel 2022 o verrà rivisitata così da raggiungere obiettivi positivi senza danneggiare il sistema del SCU?

Rosario Lerro, presidente ASC nazionale aps

E poi c’è il 2024, con i fondi attuali ci sarà una consistente riduzione di posti nel bando ordinario a fronte delle più di 80.000 posizioni richieste dagli enti, anche a causa dei maggiori costi determinati dagli assegni mensili e dalle misure aggiuntive. Sappiamo che il Ministro e il Dipartimento hanno ben presente lo scoglio e auspichiamo che – anche loro tramite – tutto il Governo ne sia consapevole e si attivi per evitare una frenata del SCU dopo la positiva crescita degli ultimi anni”.

Rosario Lerro, presidente ASC nazionale aps

Oggi si celebra il 25 luglio 1943, data in cui i fratelli Cervi, tornando da una giornata nei campi, ricevettero la notizia che il dittatore Mussolini era stato deposto, arrestato e confinato in Abruzzo.
Era tempo di festeggiare, il ventennio fascista era finito! Quale modo migliore se non con una pastasciutta da offrire ad amici e vicini?

ASC Vicenza aps rinnova la tradizione dei fratelli Cervi.
La pastasciutta antifascista di Vicenza è una delle 220 che verranno cucinate in tutt’Italia per ricordare i fratelli Cervi e ribadire l’impegno antifascista. Ma stamattina le amiche e gli amici di ASC Vicenza aps hanno trovato un ignobile striscione.

ASC nazionale aps esprime solidarietà ad ASC Vicenza e rilancia il loro messaggio che arriva forte e chiaro in un momento come questo.

Non ci faremo rovinare la serata, oggi festeggiamo l’arresto di Mussolini e la memoria dei fratelli Cervi. L’olio di ricino che vorrebbero portarci questɜ signorɜ è quello che veniva usato durante il ventennio per punire e torturare gli oppositori del regime. Metodi violenti esercitati da persone violente e ottuse, che si nascondono dietro un’italianità vecchia, antistorica, machista e patriarcale

Celebriamo i fratelli Cervi, cuciniamo sempre più pastasciutta antifascista!

Via d’Amelio è un indirizzo che si è radicato nella memoria degli italiani, il 19 luglio di 31 anni fa. Al numero 21 è stato ucciso il giudice Paolo Borsellino, nel pieno dell’epoca stragista della Mafia.
Oggi Arci servizio civile Sicilia aps, i ragazzi che stanno facendo servizio civile e il Centro Studi ricerche e documentazione Sicilia/Europa “Paolo e Rita Borsellino” erano lì, sotto l’albero della Pace.

Una mattinata gioiosa, ravvivata dagli sguardi attenti dei bambini, per mantenere acceso il ricordo di ciò che è successo e di chi ha perso la vita per combattere la Mafia.
Una mattinata di giochi e laboratori, coordinati dagli studenti del corso di Scienze della Formazione primaria dell’Università di Enna per raccontare la lotta alla mafia ai bimbi e ai ragazzi delle scuole.
Soprattutto, però, grazie anche all’aiuto dei giovani volontari in servizio civile, è stato il momento di rivendicare la voglia di legalità, l’importanza di fare educazione, il bisogno di continuare le campagne a contrasto delle mafie.

Sofia Lombardo, 19 anni di Palermo, dopo il liceo classico è in attesa di iscriversi a Medicina. Oggi era in via d’Amelio in veste di operatrice volontaria nel Centro Studi ricerche e documentazione Sicilia/Europa “Paolo e Rita Borsellino”.

Abbiamo trascorso una mattinata con i familiari delle vittime e con i parenti del giudice Paolo Borsellino e di sua sorella Rita a raccontare ciò che è stato e a trasmettere le testimonianze ai bambini. È un atto necessario perché altrimenti la memoria svanirebbe, io stessa non ho vissuto in prima persona quegli eventi e non li conoscerei se non ci fossero date come quella odierna o organizzazioni come la fondazione Paolo e Rita Borsellino

D: Sei entrata in servizio da poco (il 25 maggio 2023), ma c’è qualcosa che ti ha già colpito?
R: C’è molta necessità di fare educazione sui temi della legalità, l’ho visto tra gli amici, nella mia rete sociale, nei partecipanti all’anniversario del 23 maggio, anniversario della morte di Falcone.
Tanti, troppi assistono con disinteresse a queste manifestazioni di piazza. Le credono ripetitive e inutili, come se l’epoca stragista avesse chiuso i conti con la Mafia e oggi non esistesse il problema”.

D: Perché hai scelto di fare servizio civile con ASC aps proprio collaborando con il Centro Studi ricerche e documentazione Sicilia/Europa “Paolo e Rita Borsellino”
R: “Li ho conosciuti con la scuola e lì ho saputo della possibilità di fare servizio civile. Quando si è aperto il bando, ho confrontato i vari progetti disponibili, in particolare quelli di assistenza o quelli della Croce Rossa poiché sarebbero stati affini al mio percorso.
Alla fine, però, ho scelto di dedicarmi a un progetto di educazione alla legalità perché sentivo il bisogno di aiutare questa città a uscire dalla cappa mafiosa.”

D: Che sensazioni ti lascia questa giornata?
R: Molto positive, mi ha stupito vedere l’energia e l’attenzione dei più piccoli rivolta a temi così difficili. E ho apprezzato che la mattinata sia stata ricolma di attività e parole ricche di significato, fatta da persone che avevano molte cose da dire.


Il Centro Studi Ricerche e Documentazione Sicilia/Europa “Paolo e Rita Borsellino” partecipa con il progetto dal titolo “Biblioteche ad alta voce”, che si pone l’obiettivo di rafforzare legami sociali, prevenire ogni forma di violenza e discriminazione attraverso percorsi di educazione civica e nonviolenta nelle scuole, agendo così sul territorio per la lotta alla povertà educativa e diffondendo la cultura della lettura quale strumento di conoscenza; inoltre, promuovere il volontariato come strumento di legalità e favorire la partecipazione e il protagonismo dei cittadini nella lotta antimafia, anche nella riappropriazione di un bene confiscato che possa essere trasformato in bene comune per combattere le povertà indotte dalla mafia stessa.

Davanti a un panorama giovanile eterogeneo e in rapido mutamento, il servizio civile rappresenta un laboratorio formidabile.
Ogni anno, per 12 mesi, più di 50.000 ragazze e ragazzi tra i 18 e i 29 anni scelgono di impegnarsi in progetti utili a sé e alla comunità in cui vivono. Missione che, spesso, è compiuta all’interno di migliaia di enti del terzo settore, di ogni tipologia.
Non possiamo ignorare, allora, la relazione fra questi giovani e gli adulti che lavorano nel terzo settore. Qual è la nostra postura adulta nei confronti di giovani che si interrogano e ci interrogano sul senso dei loro percorsi di vita? Siamo capaci di cambiare paradigma e osservare il mondo con il loro sguardo?

L’intervento di Paola Santoro, Responsabile didattica di ASC aps nazionale su Vita

Due progetti, 65 giovani, 9 regioni, 40 sedi per 12 mesi di impegno rivolto a chi rischia essere escluso, per età o opportunità, dalla transizione digitale.
Lungo tutto lo Stivale, dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia-Romagna alla Toscana, passando per Umbria, Abruzzo, Lazio, e fino alla Puglia e in Calabria l’energia e le capacità della GenerazioneZ sarà a disposizione del servizio civile per ridurre il gap digitale del Paese.

Due progetti articolati, con finalità diverse ma accomunati dal desiderio di costruire un Paese coeso sostenendo chi rischia di restare indietro.

Nonostante il continuo tentativo degli ultimi anni di colmare il divario con la media europea e i miglioramenti registrati, oltre metà dei cittadini italiani non dispone ancora di competenze digitali di base e solo il 40 % degli utenti di internet fa ricorso ai servizi pubblici digitali. Il servizio civile esprime il suo valore quando riesce a prendersi cura della comunità, a sostenere chi ha bisogno, ad evidenziare i “pericoli”. Fra questi, l’analfabetismo digitale, il cyberbullismo, l’isolamento digitale che si trasforma in isolamento sociale sono alcune delle nuove criticità con cui si confronta la società. Il gap digitale, se non colmato, rischia di lasciare indietro moltissime persone come giovani NEET, migranti, le persone anziane o con problemi di mobilità.

Rosario Lerro, presidente di ASC nazionale Aps

Due strade, una stessa meta
I due progetti di servizio civile digitale si appoggiano virtualmente su quanto seminato nel 2022 dagli operatori volontari che hanno partecipato alle edizioni precedenti di “Sportelli digitali, cittadini connessi” e il secondo “Costruire linguaggi digitali comuni”.
Dopo un anno di lavoro per coinvolgere la popolazione, di dialogo e di costruzione della fiducia, con risultati sorprendenti, l’azione dei nuovi volontari beneficerà di un rapporto consolidato e potrà progredire ulteriormente.
Nel primo progetto, “Sportelli digitali, cittadini connessi”, l’impegno sarà rivolto ai più fragili, per supportarli a conoscere il funzionamento dei più comuni strumenti digitali per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, dai portali web al rilascio delle credenziali SPID. Un ponte digitale per accompagnare tutti lungo la strada della transizione verso i servizi digitali, migliorando il presidio nei punti di facilitazione digitale.
Nel secondo, “Costruire linguaggi digitali comuni”, il focus dell’impegno dei giovani volontari sarà la diffusione della cultura “digitale” e l’educazione all’uso di strumenti digitali.
I giovani in servizio civile, durante i 12 mesi di attività, spiegheranno il corretto utilizzo dei social, come prevenire i casi di phishing o furto di informazioni, come difendersi dai fenomeni di hate speech online e di cyberbullismo, come calcolare e gestire la propria identità digitale.



Costruire linguaggi digitali comuni 2023 – (partenza dicembre 2023)
38 posizioni distribuite tra Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Calabria per diventare un facilitatore digitale.
Gli operatori volontari interverranno sui fattori che caratterizzano il digital divide in Italia, in particolare l’analfabetismo digitale, ovvero la parziale/totale incapacità di utilizzare strumenti informatici.
Durante l’anno di servizio civile, si organizzeranno percorsi rivolti a chi rischia essere escluso, per età o opportunità, dalla transizione digitale. Si farà formazione a giovani, migranti, disabili, anziani, attivando servizi per facilitare l’accesso alla rete per gli studenti universitari e organizzando eventi di sensibilizzazione. Si approfondiranno tematiche attuali come il cyberbullismo e l’analisi dell’impronta digitale per un utilizzo consapevole dei cellulari, fino a offrire aiuto per facilitare l’accesso ai servizi territoriali online.

#cyberbullismo #digitaldivide #analfabetismodigitale #faciilitaroredigitale

Le convocazioni e le informazioni sulle procedure selettive così come i contatti a cui rivolgersi sono pubblicati all’indirizzo:

www.arciserviziocivile.it/piemonte
www.arciserviziocivile.it/lombardia
www.arciserviziocivile.it/pisa
www.arciserviziocivile.it/piombino
www.arciserviziocivile.it/terni
www.arciserviziocivile.it/laquila
www.arciserviziocivile.it/martinafranca
www.arciserviziocivile.it/lamezia
www.arciserviziocivile.it/cosenza

ASC_Costruire-linguaggi-digitali-comuni_2023Download

Sportelli digitali, cittadini connessi 2023 – (partenza dicembre 2023)
27 paladini dell’informatica per la comunità. Gli operatori volontari sosterranno alla digitalizzazione dei cittadini, offrendo supporto e assistenza a chi non ha strumentazioni informatiche adeguate o conoscenze sufficienti.
Un’azione distribuita tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Calabria per semplificare la vita dei cittadini consentendo a tutti di accedere ai servizi digitalizzati della PA. Durante i 12 mesi di servizio si attiveranno servizi di sportello a supporto del disbrigo di pratiche per la pubblica amministrazione.

#pubblicaamministrazione #PA #sportellodigitale #digitaldivide

Le convocazioni e le informazioni sulle procedure selettive così come i contatti a cui rivolgersi sono pubblicati all’indirizzo:
www.arciserviziocivile.it/reggioemilia
www.arciserviziocivile.it/rimini
www.arciserviziocivile.it/roma
www.arciserviziocivile.it/lombardia
www.arciserviziocivile.it/martinafranca
www.arciserviziocivile.it/cecina

ASC_Sportelli-digitali-cittadini-connessi-2023Download