Risultati molto positivi per il 1°monitoraggio dei progetti di servizio civile universale
Al Governo chiediamo di mettere in campo comunicazione integrata, chiarezza di finanziamento e stabilità sui posti a bando
Gli oltre 2.000 giovani in Servizio Civile Universale nella rete ASC Aps, che hanno iniziato la loro esperienza il 25 maggio 2023, hanno espresso la valutazione (come gli oltre 20mila colleghi di cui negli anni passati sono state raccolte le opinioni) sul primo impatto vissuto a contatto con la nuova realtà.
I risultati sono particolarmente positivi, in termini assoluti e sia a confronto con il passato. Il merito va soprattutto a tutti coloro che all’interno delle organizzazioni della rete di ASC Aps fanno concretamente funzionare il servizio civile universale, tessendo e rafforzando le relazioni che sono uno dei principali punti di forza e senza le quali il SCU perderebbe buona parte della sua spinta propulsiva e del suo valore.
La valutazione complessiva dell’esperienza da parte dei giovani è molto positiva: il voto di 8,2 su 10 è uno dei migliori di sempre.
Si tratta di un giudizio omogeneo rispetto al genere, l’età e il titolo di studio, ma differente per area: i giovani del Sud sono più soddisfatti, meno quelli del Nord Est.
Assistenza, Educazione e Promozione Culturale e Patrimonio Storico Artistico sono i settori di impiego preferiti (e anche quelli che impiegano il maggior numero di operatori volontari), con dati che si allineano alla media.
Chi sono i giovani che scelgono il servizio civile?
Intanto, sono una parte di quanti vorrebbero fare questa esperienza. La rete ASC ha offerto oltre 2.000 posizioni ma le domande sono state più di 6.000.
6 su 10 sono ragazze; l’età media è di 23 anni e mezzo. Sono istruite e istruiti: la metà di chi sceglie il servizio civile universale con ASC aps è studente e di questi uno su dieci ha partecipato al programma Erasmus. Uno su tre è laureato; l’alta scolarizzazione è una caratteristica comune a tutti i volontari del servizio civile universale, come certificano anche i dati dell’Ufficio per il Servizio civile universale.
Uno su tre lavora o ha avuto esperienze lavorative ma di questi uno su dieci non aveva un regolare contratto.
La proposta di ASC aps è variegata: 282 progetti attivati da parte di 43 articolazioni territoriali a copertura dell’intero territorio nazionale: il 41% dei posti al Nord, 18% al Centro, 41% Sud.
I settori di intervento della rete ASC si contraddistinguono per la valorizzazione dei percorsi legati alla cultura, all’educazione e al patrimonio storico-artistico del Paese: il 58% dei posti infatti riguarda l’Educazione e Promozione Culturale con attività rivolte a giovani e minori, ai diritti del cittadino, allo sport e il 15% il Patrimonio Storico Artistico, in particolare biblioteche.
L’attenzione al settore culturale di ASC riscontra un forte interesse e spiega anche l’elevata partecipazione di giovani laureati e laureate oltre che di studenti e studentesse: il Servizio Civile Universale in campo culturale offre loro l’opportunità di misurarsi con attività e luoghi di difficile accesso con attività lavorative stabili come le biblioteche o i musei.
Tra gli altri settori, l’Assistenza accoglie il 21% dei giovani e l’Ambiente il 5%; più ridotte le percentuali di Estero e Protezione Civile.
Perché hanno scelto di dedicare un anno al servizio civile universale?
Per i giovani il servizio civile universale è qualcosa di assolutamente peculiare rispetto ad altre scelte che possono compiere nel proprio percorso di vita. Non a caso il 23% lo sceglie per ‘fare nuove esperienze’ e ‘fare quello che mi piace’ e se il 32% è spinto dal desiderio di crescita personale e formazione il 26% lo ritiene un modo per fare un primo ingresso nel mondo del lavoro ricevendo un compenso. Solo il 10% lo sceglie semplicemente per fare qualcosa di utile per gli altri. Risposte in linea con quelle dei 20mila giovani che li hanno preceduti.
Come sono arrivati a conoscere il servizio civile i giovani che ora vi partecipano?
Il canale principale di informazione è stato il passaparola (il 45%), per il 22% Internet, per l’11% il bando e ancora 8% ASC aps nazionale e 10% l’Ente di accoglienza. Questi dati mettono in luce l’assenza degli attori istituzionali, se non con gli strumenti più formali come il bando.
“È necessario che il ministro Abodi e il DPGSCU nell’immaginare il futuro del Servizio Civile elaborino una attività di comunicazione integrata, estesa, complessa che possa essere di sostegno a tutte le iniziative che gli Enti di SC mettono in campo per continuare a promuovere il Servizio Civile. I dati e la soddisfazione che abbiamo raccolto con questo primo monitoraggio ci dicono che bisogna continuare a sforzarsi per rendere il SC davvero Universale, ovvero dare l’opportunità a tutti quelli che fanno domanda di mettersi in gioco. Il Governo che intenzioni ha per il prossimo futuro? Questo investimento sui giovani e su un futuro più coeso e solidale delle nostre comunità necessita di chiarezza di finanziamento e stabilità sui numeri di posizioni a bando”.
Rosario Lerro presidente di ASC aps