Il servizio civile e la sfida del riconoscimento delle competenze

Il Servizio Civile Universale ha dimostrato di poter contribuire all'educazione e formazione dei giovani

ll Servizio Civile interessa, ogni anno, oltre 50.000 giovani fra i 18 e i 28 anni. In 20 anni, quest’istituto, ha dimostrato di essere capace di concorrere alla generazione di competenze di cittadinanza e di soft skills. Fino ad ora, però, non è stata sviluppata una procedura per il riconoscimento di questa capacità. Ciò è molto grave, perché questa mancanza non consente di concretizzare il capitale di innovazione e di impatto sull’impegno civico e l’occupazione.

Nei pochi tentativi fatti in questi anni, nessuno degli interventi messi in campo ha tenuto insieme la dimensione di acquisizione di strumenti di cittadinanza, accanto a quelli professionali.
Invece, il Servizio Civile Universale ha dimostrato di poter contribuire all’educazione e formazione dei giovani: stare in ambienti di gruppo e lavorativi, affrontare e risolvere situazioni critiche o inaspettate, apprendere le regole di base dell’esperienza di partecipazione civica.

Licio Palazzini, Presidente ASC

Da qui nasce il progetto “I giovani e il terzo settore”, sviluppato da ASC assieme agli enti del terzo settore, con la consulenza del mondo accademico e in collaborazione con soggetti del settore pubblico e privato.

Il progetto che, alla fine di quest’anno di attività, ha sviluppato un modello per valorizzare l’esperienza fatta dai giovani, stimolandone il protagonismo.
Giovani che, accompagnati nel percorso di emersione, hanno acquisito la consapevolezza delle loro capacità pronti ad essere cittadini partecipi e attivi.

La presentazione dei risultati avverrà a Milano il 19 gennaio.