Oltre 120.000 domande per il servizio civile universale
Si conferma anche quest’anno l’attrattività di Arci Servizio Civile ASC Aps, capace di raccogliere oltre 7.500 domande per gli oltre 300 progetti attivi sul territorio nazionale.
Numeri davvero confortanti, oltre 120.000 domande per il bando di servizio civile 2020. Un’affluenza tale che è stato necessario allungare la scadenza di altri due giorni perché il sistema informatico era stato subissato dalle domande.
E in questa giornata positiva, si conferma anche quest’anno l’attrattività di Arci Servizio Civile ASC Aps, capace di raccogliere oltre 7.500 domande per gli oltre 300 progetti attivi sul territorio nazionale.
“Questi numeri confermano che c’è una generazione di giovani desiderosa di partecipare alla vita di comunità e di fare quest’esperienza così completa. Nonostante i fondi siano stati aumentati per coprire oltre 53.000 posti, però, almeno un ragazzo su due resterà a casa.” – dichiara Licio Palazzini, Presidente ASC Aps – “Alla luce di questi dati appare necessario uno stanziamento annuale che garantisca la stabilizzazione di un contingente di almeno 80.000 posizioni ogni anno. Solo in questo modo, i ragazzi esclusi avranno la certezza di una nuova occasione e gli enti coinvolti potranno a programmare le proprie attività con sicurezza.”
Mai come questo periodo, funestato dall’emergenza Covid19, il servizio civile ha dimostrato sul piano dei giovani di essere una formidabile palestra di cittadinanza, un’esperienza di crescita personale e un’occasione per migliorare le proprie competenze e sul piano sociale di essere una infrastruttura di difesa civile e non armata.
I giovani che scelgono di dedicare questo anno della propria vita alla comunità sono disponibili a dare agli altri, sia individualmente che dentro percorsi organizzati. Sono desiderosi di leggere le sfide che affronta la società e che influiranno sulla loro generazione, dall’impatto nei territori del cambiamento climatico, alla dimensione socio-sanitaria della salute, fino ai mutamenti demografici e sociali.
Infatti, la qualità delle esperienze svolte dai giovani e l’impatto dei programmi sulla coesione e innovazione della vita delle comunità sono gli obiettivi verso cui molti enti si dirigono.
“In questa prospettiva occorre accelerare il passaggio a un sistema di valutazione dei programmi e dei progetti, che, valorizzi le chiavi di lettura sistemiche che reti regionali e nazionali, radicate in territori diversi, sono in grado di mettere a disposizione.” – dichiara Licio Palazzini, Presidente ASC Aps – “Chi valorizza solo l’impatto nei microterritori, magari di maxi concentrazioni fortemente localizzate, rischia di valorizzare forme di ammortizzatori sociali o politiche del consenso anziché le esperienze di impegno civico di qualità, finalizzate alla difesa nonviolenta della Patria.”
Roma, 17 febbraio 2021