Altri 200 milioni per il Servizio civile, la scelta di investire sui giovani

Ora lo stanziamento annuale complessivo, con i fondi già previsti – rispettivamente –sarà di 299 e 306 milioni di euro.

L’annuncio è arrivato dal ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, che ha la delega per il servizio civile: «Sono davvero contento – ha detto nei giorni scorsi – di aver chiesto e ottenuto 200 milioni in più per il 2021 e 200 milioni in più per il 2022 per il Servizio civile universale». E aggiunge: «Troveremo nei prossimi mesi ulteriori somme e il Servizio civile universale sarà al centro degli investimenti previsti grazie al Recovery fund». La notizia arriva dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri il 18 ottobre del testo dello schema della manovra di Bilancio approvato con la formula “salvo intese”.

Un impegno che dunque attende la conferma definitiva, in sede di legge di stabilità. I circa 300 milioni l’anno – tenendo conto dei 99,3 per il 2021 e dei 106,5 per il 2022 già stanziati – permetteranno al Servizio civile di tornare a respirare, salvandolo dal rischio di dover ridurre a circa 18mila il numero delle ragazze e dei ragazzi da impiegare nei servizi alla persona, alla cultura, all’ambiente. Sarebbe stato uno spreco enorme di energie dei tanti giovani che ogni anno vedono respinta la loro domanda per mancanza di fondi. Quest’anno le richieste sono state 85.500.

Il grazie del Terzo settore​

Il primo passo per dare stabilità al contingente annuale di 50mila giovani. Il mondo del Terzo settore plaude compatto alla notizia dei 200 milioni aggiuntivi annunciati dal governo per i prossimi due anni. Ricordando che comunque gli enti in realtà già cofinanziano i progetti con stanziamenti di poco inferiori a quelli statali.
Positivo il commento della Cnesc, la conferenza di 29 tra i più importanti enti di servizio civile. «I 200 milioni aggiuntivi per il 2021 e il 2022 renderanno possibili 50mila posizioni all’anno, iniziando a dare concretezza all’obiettivo di stabilizzare il contingente annuo». La Cnesc, presieduta da Licio Palazzini, apprezza «l’impegno e la sensibilità» dei ministri Spadafora e Gualtieri e del premier Conte».

La Cnesc tiene a ricordare il suo cofinanziamento di poco inferiore a quello statale: «I 29 enti Cnesc hanno investito oltre 90 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento statale di 116». Tre le richieste della Conferenza degli enti: «Qualità delle esperienze svolte dai giovani, anche attraverso il riconoscimento delle competenze acquisite», poi «efficacia dei programmi messi in campo dagli enti, ma anche «un tagliando di alcune parti della riforma».

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