Nella lotta al virus, mettiamo in campo non la metà, ma il #CentoXCentoServizioCivile

Mai come oggi dipendiamo dagli altri. Dai medici e dagli infermieri che ci curano, dagli agricoltori che ci nutrono, dalle forze dell’ordine che ci proteggono. Tra i tanti, c’è però chi sfugge ai grandi schermi: sono le decine di migliaia di Operatori Volontari in Servizio Civile. Trasportano malati, assistono anziani e senzatetto, consegnano e distribuiscono viveri e medicine, supportano la Protezione Civile. Nell’ora dell’incertezza e della disperazione, anche loro sono simbolo di speranza.

Nonostante questo, proprio oggi potrebbero essere il doppio: per mancanza di risorse, ogni anno oltre metà dei progetti non prende il via. Una questione cara al Ministro Spadafora che, credendo in questo Istituto, coraggiosamente si è impegnato a promuovere futuri investimenti nel Servizio Civile utili all’avvio di 50.000 volontari.
La bozza del DL”Rilancio”, nonostante gli interventi a sostegno del Servizio Civile del Ministro e del Premier, non contiene tuttavia alcun finanziamento ulteriore per l’avvio dei volontari.
Il Governo ha oggi un’occasione unica per impiegare un enorme contingente di operatori volontari per contribuire a rispondere concretamente all’emergenza in atto: finanziare i progetti che saranno depositati entro il prossimo 29 maggio dagli Enti che quotidianamente accolgono per conto dello Stato i volontari, agevolando il Dipartimento per il Servizio Civile che potrà concentrarsi sulla sola verifica di idoneità dei progetti, risparmiando tempo prezioso e permettendo così un nuovo bando per i giovani in autunno.
Questo sforzo costituirà un duplice investimento:

  1. l’impiego degli operatori volontari nella difesa non armata e nonviolenta della Patria farà del Servizio Civile un supporto concreto alla ripartenza del Paese
  2. una straordinaria opportunità di crescita per i giovani, rafforzandone lo spirito di appartenenza alla nostra Repubblica.

Sono questi i contenuti dell’appello “#CentoXCentoServizioCivile”, rivolto al Governo e in particolare al Ministro con delega al Servizio Civile On. Vincenzo Spadafora.
Promosso dagli stessi operatori volontari in Servizio Civile, a questi si sono affiancati centinaia di altri soggetti: oltre alle grandi reti di servizio civile quali il Forum Nazionale Servizio Civile e la Conferenza Nazionale degli enti di Servizio Civile anche cittadini, enti locali, reti di enti come la Rete della Pace e la Rete Italiana per il Disarmo, organizzazioni come la Caritas, Avvocato di Strada, Medici Volontari Italiani Onlus, il Movimento Nonviolento, importanti figure appartenenti al mondo delle istituzioni come l’ex Ministra Turco, l’ex Sottosegretario Bobba e l’ex Viceministro Giro nonché in rappresentanza delle associazioni giovanili e degli studenti universitari rispettivamente il Consiglio Nazionale Giovani e il presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

Il testo dell’appello e l’elenco dei firmatari sono pubblicati sul sito della campagna.
Un folto gruppo che coinvolge anime di natura diversa, anche non direttamente legate al mondo del Servizio Civile che credono – citando il Presidente della Repubblica Mattarella – che “Il Servizio Civile Universale possa contribuire a ‘ricucire’ l’Italia”.
Una preziosa pluralità che abbiamo fiducia possa aumentare nelle prossime settimane, rimanendo l’appello ancora sottoscrivibile sul sito dedicato da tutti coloro che hanno a cuore il Servizio Civile e i valori costituzionali che incarna.

La campagna sarà promossa nelle prossime settimane attraverso i social network dedicati dove saranno pubblicate le storie degli operatori volontari e si svolgeranno una serie di incontri in streaming con le figure che hanno firmato e che firmeranno l’appello.
Dimezzare oggi il contingente degli operatori volontari significherebbe perdere il potenziale dei giovani nel superare la crisi e costruire un Paese più unito e solidale.
Per questo, nella lotta al virus mettiamo in campo non la metà, ma il centoXcentoservizicivile.