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CRA – Valle dell’amore

CRA – Valle dell’amore

“Serena, ti è arrivata una mail dal servizio civile, va’ a vedere” mi ha detto mamma quel 6 aprile. Non avrei immaginato mai che di lì a poco una semplice comunicazione mi avrebbe trasformato i giorni.

Ai candidati idonei selezionati,

il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha confermato le nostre selezioni. (…) Vi preghiamo di rispondere a questa mail per confermare la vostra volontà di prendere parte al progetto di Servizio Civile per il quale vi siete candidati/e. (…)
A disposizione per chiarimenti,
Buon pomeriggio
Linda e Chiara

È la prima volta, ho pensato tra me e me, che qualcuno mi chiede di comprovare le mie intenzioni. È un bel modo di cominciare, un inizio responsabile. Quella parola, “responsabile”, è sempre stata troppo lunga per me, non faceva parte della mia persona o almeno così ho sempre creduto, ma queste persone che nemmeno avevo mai visto in due semplici righe avevano dato un valore alla mia volontà. Sfida interessante.

Alle 8:30 della mattina del 25 maggio 2021 inizio a prendere parte al mio progetto GENERAZIONI INSIEME.

Piccola finestra informativa sulla parola Generazione: /ge·ne·ra·zió·ne/ sostantivo femminile, L’insieme dei discendenti ugualmente distanti da un capostipite comune.

L’insieme. Generazioni Insieme. Tutti i pezzi hanno iniziato a prendere forma quando ho capito che la casa residenza anziani dove ero finita io è una famiglia. Si trascorre il tempo insieme, si gioca insieme, si combatte assieme. Nessuno resta solo, mai. Non parlo solo dei signori con i capelli argentati, parlo anche delle figure professionali che ci operano, in questa casa. Devo proprio ringraziare Stefania Sabba, la sindaca di Verucchio, perché senza il suo suggerimento non avrei mai cominciato il mio viaggio. Né con Arci Servizio Civile né con la CRA. Tornando a noi, posso dire che questa casa a Verucchio è qualcosa di magico. A giugno i raggi del sole sembra che riescano ad attraversarmi lo stomaco, e, a ottobre la terra assume quell’odore tipico delle cantine dei vecchi casolari di campagna. Tutto circondato dal verde, in tutte le ore di tutti i giorni di tutto l’anno. Ossigeno, Serena, ossigeno. Gli ospiti che la abitano sono 28, e 28 sono le personalità. La parte più affascinante è che ogni giorno è un nuovo inizio. Riflettiamoci un attimo, cosa c’è di più bello per una ventunenne scalmanata di una nuova aurora ogni mattina? La risposta ve la do io: niente.

Di tanto in tanto i nostri signori si dimenticano che devono condividere lo spazio, e (sempre ogni tanto) vola qualche parola non troppo gentile; ed è qui che arriva il bello: l’ora seguente è come non fosse successo niente. Un po’ perché non ricordano, un po’ perché loro sanno che non c’è motivo di avvelenare il tempo per qualche battibecco. Ho imparato anche questo. Certo che poi ti affezioni ad alcuni soggetti in particolare e lì comincia quella sfida che ho citato prima: l’essere responsabili. Comincio a essere attenta alla loro incolumità, al loro benessere, comincio ad assicurarmi che si divertano. Racconto di me, di quello che mi capita e di come lo percepisco, credetemi se vi dico che un ottantenne che vi ascolta è oro. Il tempo passato con le persone qui, non è mai scontato. Tutto ha valore, tutto ha importanza. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo. Comincio a realizzare che il tempo passa, anche troppo in fretta, e gli anziani insegnano anche questo. Inizio a comprendere anche l’amore: “Se io dico «ti amo» alla mia donna il primo giorno, devo essere in grado di dirglielo anche nell’ultimo” dice Elio, 95 anni. Quando sono arrivata qui, pensavo di dovermi prendere cura degli ospiti e della struttura invece sono loro che si sono presi cura di me. Questa è una casa protetta, nel vero senso della parola, che ha fatto dell’amore una riserva naturale, lontana dall’asfalto e dagli incroci che la possono dividere dal bene.

Io questo lo vivo ogni giorno. E ne sono grata.
Per me questa sarà sempre più di una semplice esperienza ma alla fine vien da dire, come biasimarmi, ho 28 nomi incisi sul cuore.