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La mia esperienza alla XV assemblea nazionale di ASC

La mia esperienza alla XV assemblea nazionale di ASC

Il 19 e il 20 gennaio 2017 ho partecipato come delegata di Arci Servizio Civile Torino alla XV Assemblea Nazionale di Arci Servizio Civile, che festeggiava i 30 anni dalla nascita del coordinamento ASC. Due giorni intensi, di dibattito, confronto, lavoro e festeggiamenti, di cui vi racconto alcuni momenti.
I lavori sono stati aperti la mattina del 19 dall’intervento della direttrice nazionale, Piera Frittelli, con una frase molto significativa: “realizzare il Servizio Civile è il nostro modo di fare politica”. Ha seguito la relazione del presidente Licio Palazzini, un intervento molto appassionato e ricco di spunti, in cui ha definito il lavoro portato avanti da ASC un “impegno educativo verso i giovani, nei confronti dello Stato e della società italiana”, in un’azione che promuove “i valori laici del progresso, della libertà d’espressione, della pace”. “Noi chiediamo al Governo di ambire a QUESTO Servizio Civile”, dice Palazzini parlando del nascente Servizio Civile Universale. Tra gli altri interventi ricordo quello di Daniele Taurino del Movimento Nonviolento, che ha sottolineato la centralità della parola nonviolenza, e quelli delle presidenti nazionali di Legambiente e Arci, Rossella Muroni e Francesca Chiavacci, due giovani donne, forti, preparate e appassionate, alla guida di due realtà molto importanti del nostro panorama nazionale.

Quella stessa sera, uno spettacolo teatrale ha rievocato per tutti i presenti la storia di ASC. La scena si apre con due giovani che ci parlano delle loro vite e di come vengono bruscamente interrotte dall’arrivo della lettera di chiamata alla leva militare obbligatoria. I due giovani si interrogano e decidono che vogliono difendere la patria in un modo diverso, con un impegno civile. È iniziata così, da alcuni giovani molto motivati, l’esperienza che da origine al coordinamento ASC, che negli anni cresce velocemente, unendo tra le proprie fila molti attivisti, che i nostri protagonisti individuano tra il pubblico, a partire da Licio e Piera, che vengono letteralmente trascinati sulla scena e messi al lavoro. In questa scena, teatro e realtà si fondono, rappresentando la continuità tra la storia e il presente.
Partecipare a questo momento di aggregazione, confronto e impegno mi ha fatto conoscere i volti, le voci, le storie e la passione delle persone che hanno fondato questa associazione e che ogni giorno in tutt’Italia ne portano avanti l’azione. Queste occasioni hanno secondo me una funzione molto importante: servono a “ricaricare le batterie”, a ricordare che non si è in pochi ma in tanti, tanti a credere nella stessa mission e ad operarsi per realizzarla. Colgo qui l’occasione per ringraziare chi ha reso possibile la mia partecipazione e dire il valore che ha avuto per me, volontaria in Servizio Civile presso Arci Servizio Civile Torino.