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Servizio civile vuol dire anche imparare ad educare al rispetto per l’ambiente

Servizio civile vuol dire anche imparare ad educare al rispetto per l’ambiente

Circa un anno fa ero alle prese con il bando del servizio civile…aderire o non aderire? E se aderivo che progetto scegliere? In Italia o all’estero?

Ad ottobre avrei compiuto 29 anni, venivo da un anno difficile in cui avevo fatto scelte forti, mi sentivo carica ma nello stesso tempo spaventata dalla precarietà, dalla sfiducia nel mondo incanalata negli ultimi anni, terrorizzata di non riuscire ad arrivare dove avrei voluto. Le opzioni erano due…cercare quello che da tutti viene banalmente definito “un vero lavoro” oppure dedicare un anno della mia vita agli altri e al mondo, ma principalmente a me stessa?

Perché in fondo il Servizio Civile è proprio questo…un’opportunità per avvicinarsi al Terzo Settore, al mondo dell’associazionismo, per coltivare una propria passione o per scoprirne una nuova, per mettersi alla prova, per conoscere nuove persone, per vedere le “vecchie” sotto una nuova prospettiva, per formarsi, per condividere, per riscoprirsi, per imparare, per aiutare gli altri e se stessi, per vivere meglio su questo pianeta.

Tutto questo ovviamente l’ho scoperto strada facendo, ma all’epoca la mia scelta è stata dettata dalla volontà di conoscere più da vicino un’associazione di cui ero già volontaria a livello locale, ovvero Legambiente. Ho scelto infatti un progetto implementato dalla Direzione Nazionale di Legambiente che mi desse sia l’opportunità di focalizzarmi su alcune tematiche ambientali di mio interesse, sia di vedere cosa succede dietro le quinte di un’associazione come questa. In particolar modo, quello che più mi ha affascinato del testo di progetto, è stato che avrei avuto l’occasione di prendere parte attivamente ad una campagna di sensibilizzazione itinerante che Legambiente organizza ogni anno sul territorio nazionale…il Treno Verde!

Destino ha voluto che qualche mese dopo mi venisse data l’occasione di raccontarvi in poche righe emozioni e sensazioni provate a bordo…

Era il 21 marzo 2018 ed iniziava la mia esperienza sul Treno Verde come educatrice ambientale. Mi sentivo carica come una bomba ad orologeria e piena di aspettative. La mia prima tappa sarebbe stata Savona. Lì mi aspettavano altri sei volontari, quasi tutti a me sconosciuti, che avevano già condiviso tanto insieme, ma questo non mi spaventava anzi, rendeva tutto più interessante. La prima sera mi sono sentita quasi subito a casa, parte di una grande campagna, ma sono andata a letto con un po’ di timore…il giorno dopo avrei probabilmente raccontato il treno alla mia prima classe!

A cosa fatta, posso dire che questa prima volta è stata tutto tranne che spaventosa. Ho parlato a due classi contemporaneamente (circa 50 ragazzi), composta da diversi soggetti che definirei “irrequieti”, ma grazie anche all’aiuto di un altro volontario del servizio civile, è stata una passeggiata con solo qualche piccola buca trovata lungo il percorso.

Seconda tappa del “mio” Treno è stata Rovigo. Nuovo posto, nuovo gruppo, me più consapevole. Tre giorni pienissimi e straformativi in cui ho conosciuto una realtà bella e stimolante e dove ho avuto la bellissima occasione di sensibilizzare sulle tematiche del treno anche un gruppo di migranti. E poi è venuta Trieste, terza e ultima tappa per me. E poi è arrivata casa, io e una pancia piena di emozioni su cui riflettere.

Mancano ormai pochi mesi alla fine del mio servizio civile e la mia pancia non ne può quasi più di emozioni… E’ arrivato il momento di passare il testimone a qualcun altro… cosa stai aspettando?