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Puliamo il mondo

Puliamo il mondo

25 Settembre 2015. Ore 6:30 apro gli occhi con un’improvvisa voglia di fare, cosa che non mi capitava da un po’. Anticipo la sveglia e prima che suoni la spengo, sono emozionata. Non so bene il motivo. L’iniziativa di oggi già mi è stata spiegata dal mio Olp i giorni passati, non succede niente di nuovo né di inaspettato da quello che è già stato preannunciato, eppure mi pervade una fortissima curiosità e questo perchè la cosa che andrò a fare oggi non ha niente a che vedere con quello che normalmente sono io o con quello che normalmente è il mio mondo quotidiano.

Martina Corona, 24 anni, laureata in scienze del turismo, a ventidue anni decide di abbandonare tetto familiare e qualsiasi ipotetica forma di carriera in alberghi prestigiosi per fare l’attrice. Intraprende un breve trasloco di sei mesi a Londra, il cammino di Santiago, un volontariato in Malawi di due mesi e mezzo, un corso da barman, uno stage per il Circo Internazionale della Città di Latina, prova anche per un corso da pizzaiola ma senza successo. Martina si trasferisce a Ostia perchè l’affitto costa poco e poi capisce che 200 euro in meno al mese non valgono il prezzo di tornare con l’N3 tutte le sere! Quindi cerca di volersi un po’ più bene e finisce a Centocelle.

L’amore per la recitazione continua, ma sempre messo al patibolo dall’eco di casa che cerca in continuazione di appiccicarmi in faccia una targhetta che indichi chi sono io per la società. Ma io non sono una, sono moltitudine. E forse con il mio aspetto umano da monofaccia la gente non ci crede. E forse non ci credo manco io ecco perchè mi butto a fare tutto.

Ad aprile 2015 leggo su un giornale la possibilità di fare il servizio civile. “Ci provo” penso e scelgo Legambiente, un mondo a cui non appartengo. Il bello di Legambiente è che però gli apparteniamo tutti in un modo o nell’altro, prima  poi ti fa avvicinare e nel mio caso mi ha fatto avvicinare proprio quella mattina del 25 Settembre. Iniziativa Puliamo il mondo: chiunque abbia voglia può darci una mano a pulire una parte di Villa Gordiani, più o meno era questo quello che diceva la locandina.

Era la prima volta che partecipavo a una cosa del genere. ”Pulire il mondo” cavolo..penso…è una cosa grossa, però in effetti è letteralmente questo quello che fai …pulisci una parte di mondo. Si..ok…bello tutto…ma chi ci viene? Con tutta la gente impazzita, che corre a destra e a sinistra, che non c’ ha mai tempo per fare niente, noi adesso con questa campagna, troviamo quelli che alla loro staffetta quotidiana preferiscono rastrello e fratino e tanta tanta immondizia?! E’ già..e in effetti è stato proprio così! Ma non tanto questo mi ha smosso un po’ di farfalle nello stomaco, quanto invece l’idea che a pulire il mondo quel giorno c’erano un sacco di sconosciuti.

Ero curiosissima di vedere chi sarebbe venuto quella mattina ad aiutarci. Ero scettica. Non credevo che questa iniziativa avrebbe avuto successo.  E poi li ho visti, proprio vicino al cancello del parco, erano proprio tanti e ne sarebbero venuti altri poco dopo. Gente senza targhetta in faccia, che non si sapeva da dove venisse. Forse delinquenti o forse brava gente, gente che non apparteneva ad associazioni ambientaliste, che negli altri giorni evidentemente faceva altro o che forse era stata trascinata li a forza, ma nessuno era interessato all’identità di quelle persone. A nessuno interessava la mia identità. E in quel marasma di spillette, cappellini, cigni verdi e roba gialla mi sono sentita libera e ho capito che non serve per forza un’identità per riuscire a fare qualcosa di buono. Basta farla.

Il 25 Settembre 2015 ho capito che il Servizio Civile ha fatto a gomitate, ma è riuscito a prendersi uno spazietto in mezzo a tutta quella confusione che regnava dentro di me e per questo io gliene sarò per sempre grata…Grazie.