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La nostra marcia della pace Perugia – Assisi

La nostra marcia della pace Perugia – Assisi

La nostra Marcia della pace e dell’unione dei popoli è iniziata a Perugia, sabato 8 ottobre 2016, con un seminario sulla protezione internazionale, cui hanno preso parte diversi rappresentanti provenienti da realtà sindacali e associative africane ed europee.

Questa conferenza, oltre a mostrarci delle tematiche già conosciute, ha fatto emergere le difficoltà incontrate dai sindacati indipendenti nei paesi nord africani e i punti deboli dei sistemi di accoglienza europei oltre al tema portante della pace e dei diritti umani, pilastri di queste due giornate.

Nella giornata di domenica 9, invece, ci siamo spostate presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, punto di arrivo della marcia. Di prima mattina la piazza appariva semi- deserta, attraversata dal fluire di piccoli gruppi che, come noi, si preparavano ad accogliere le tante persone che sarebbero giunte nelle ore successive. La prima ora è stata dedicata all’allestimento del nostro stand con l’aiuto dei volontari di altre realtà associative, come Legambiente e le Acli, con le quali abbiamo condiviso gli spazi.

A metà giornata la piazza si è animata senza che ce ne accorgessimo, riempiendosi di colori, suoni e profumi con l’arrivo della prima ondata di partecipanti. Molti si sono fermati, anche se per pochissimi minuti, al nostro stand, chi riconoscendo il logo dell’ARCI e chi semplicemente attirato dalle nostre bandiere. Tantissimi anche i bambini, che hanno rallegrato noi volontari con domande curiose.

Pur essendo iniziata come una giornata fredda e nuvolosa, l’aria si è caricata di spensieratezza e allegria grazie ai numerosi ospiti che hanno calcato il palco della piazza: dal gruppo di musica palestinese ai cori dei bambini, fino all’intervento della madre di Arrigoni.

Pur non avendo partecipato direttamente alla marcia ci siamo sentite molto vicine a coloro che vi hanno preso parte, i quali hanno condiviso con noi la loro esperienza. Questo evento ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con una realtà che non conoscevamo e che speriamo di poter vivere nuovamente.