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Giornata Nazionale dell’obiezione di coscienza

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Giornata Nazionale dell’obiezione di coscienza

Il 15 dicembre la Giornata Nazionale dell’obiezione di coscienza è stata celebrata con diverse iniziative in tutta la penisola: a Roma è stato organizzato dalla Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile il seminario “Il contributo della società  civile organizzata alla costruzione della pace e alla difesa della Patria ai sensi degli articoli 11 e 52 della Costituzione” mentre a Napoli il Forum Nazionale del Servizio civile ha coordinato l’incontro “Dall’Obiezione di coscienza al Servizio Civile Europeo” presso l’Università  Federico II.

Segnaliamo di seguto gli esiti della giornata di studio promossa dalla CNESC:

Nella giornata nazionale dell’obiezione di coscienza e del servizio civile la CNESC ha promosso un seminario e tenuto la propria Assemblea.

I risultati del seminario, promosso in collaborazione con altre reti, cui hanno partecipato decine di organizzazioni, tre Dipartimenti e Direzioni Statali (Protezione Civile, Cooperazione allo sviluppo-MAECI, Servizio Civile Nazionale) dimostrano che già  oggi ci sono esperienze, organizzazioni e istituzioni civili che contribuiscono, in modo non armato, alla costruzione della pace e alla difesa della Patria: un dato particolarmente rilevante in un momento in cui alcuni pensano che solo le armi possano “difenderci”.

Servizio civile, protezione civile, cooperazione internazionale: tre esperienze concrete ove cittadini, organizzazioni sociali, istituzioni collaborano in modo proficuo a vantaggio della comunità  locale, nazionale, internazionale, esperienze concrete, formative e significative per i giovani.
Questi dati di fatto sostengono la visione che il Governo e il Relatore Lepri si accingono a proporre alla Commissione Affari Costituzionali del Senato nell’esame del testo di riforma del Terzo Settore e di istituzione del Servizio Civile Universale, e confermano altresì l’attualità  dei valori di nonviolenza attiva che a nostro avviso portano ad una pace giusta e duratura.

E’ un fatto positivo anche l’approvazione dell’emendamento, a primo firmatario On. Marcon, che apre la strada a rendere piùorganico il contributo del Servizio Civile Nazionale nell’azione di risocializzazione di alcune periferie, lasciato oggi alla sola libera iniziativa delle organizzazioni sociali.
Questo però non cambia il dato molto negativo che i fondi ordinari per il Servizio Civile Nazionale fermi nella Legge di Stabilità  2016, a poco piùdi 115 milioni, assommati allo stanziamento straordinario di 100 milioni con il decreto 185/2015, faranno partire nel 2016, ad oggi, alcune migliaia di giovani in meno che nel 2015.

In questa situazione non solo si allontana il traguardo dei 100.000 giovani nel 2017 ma si impedisce anche alle organizzazioni accreditate di fare programmazioni pluriennali, uno dei passaggi essenziali per un Servizio Civile di qualità , di garanzia per i giovani e le istituzioni.