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Sfide e conoscenza: il Museo della Regina

Sfide e conoscenza: il Museo della Regina

Una sera, scorrendo la bacheca di Facebook, vedo un articolo sul Servizio Civile, ne avevo sentito parlare da alcuni amici, ma non conoscevo quasi nulla.
Inizio a leggere e la scadenza per la domanda era prevista per il giorno dopo.
Sono una ragazza molto attiva, mi piace sfruttare il tempo nel migliore dei modi e l’idea di poter essere quanto più indipendente economicamente mi piace ancora di più.
Allora stampo e compilo tutto l’occorrente e il giorno dopo porto tutti i documenti a Rimini, senza ancora sapere fino infondo di cosa si trattasse.

Avevo scelto il museo della Regina di Cattolica, della mia città, perché, purtroppo, a parte qualche visita da bambina, non lo conoscevo per nulla e poi volevo verificare se la mia laurea in Lettere potesse essermi utile in questo settore. A ottobre faccio il colloquio e poi aspetto.

Di cose da fare ne ho parecchie, sono iscritta al conservatorio e cerco di portare avanti una carriera artistica che sta sbocciando piano piano, perciò ero a Torino per una serie di concerti quando mi arriva la mail in cui mi dicono che sono stata scelta.

CAOS: una gran paura di non riuscire a incastrare tutti gli impegni, ero combattuta dal dispiacere di rinunciare e dalla paura di trascurare le mie passioni. Alla fine decido di accettare.

Il museo della Regina è un luogo magico, non la realtà noiosa di un piccolo museo cittadino.
Ogni giorno classi di bambini vengono per imparare con dei laboratori davvero interessanti e divertenti.
La ex direttrice, che ci ha accompagnato per i primi mesi nonostante fosse già in pensione, è un vulcano di idee e di entusiasmo, e assieme a lei ho conosciuto una squadra di ragazzi impegnati e appassionati alla didattica per le scuole.

Sono stati mesi difficili per riuscire a incastrare tutti gli impegni di studio e lavoro, ma non me ne sono mai pentita, intanto perché tutti si sono dimostrati disponibili alle mie esigenze, poi perché ho avuto occasione di lavorare a contatto con persone specializzate, di essere davvero a contatto con “l’esterno” (cioè insegnanti, bambini, funzionari pubblici), aspetto importantissimo da sperimentare, soprattutto per uno studente che ha, purtroppo, un mondo abbastanza ristretto di stimoli.

Ogni giorno per me è una sfida personale per mettermi in gioco e conoscere un eventuale mondo lavorativo.
In più, grazie alle formazioni ho conosciuto appieno il messaggio del Servizio Civile e sono davvero onorata di averne preso parte.

Mara