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CONTAMIN-AZIONI MARZO 2021 • LE NEWS DI ARCI SERVIZIO CIVILE FVG

CONTAMIN-AZIONI MARZO 2021 • LE NEWS DI ARCI SERVIZIO CIVILE FVG

SERVIZIO CIVILE: 20 ANNI DI CRESCITA E COSTRUZIONE DI CITTADINI ATTIVI E RESPONSABILI

Il 6 marzo 2021 il Servizio Civile ha festeggiato i venti anni della sua istituzione.
È una storia affascinante che, in realtà, affonda le sue radici più lontano, nel diritto all’obiezione di coscienza riconosciuto attraverso un Servizio Civile alternativo alla leva e, in quanto tale, obbligatorio ed esclusivo per gli uomini.
Vent’anni fa, in quel 6 marzo 2001, quando venne approvata la Legge n.64, il Servizio Civile prese la forma che riconosciamo oggi: volontario, aperto anche alle donne e ai cittadini stranieri, fondato sulla difesa non armata e non violenta ed esercizio attivo di cittadinanza, che si traduce nel servire il Paese favorendo la coesione sociale, dimostrando solidarietà ai più svantaggiati sia in Italia che all’estero, difendendo il patrimonio comune, sia esso ambientale, paesaggistico o monumentale, con azioni volte a favorire un senso di responsabile proprietà collettiva, di rispetto, di conservazione verso i beni della comunità, di promozione e educazione culturale, nonché facilitando l’acquisizione di competenze che i giovani maturano durante il percorso.
Nel corso degli anni il Servizio Civile è cresciuto, è stato riformato e rafforzato, grazie anche al sostegno espresso dai Presidenti della Repubblica che si sono succeduti: da Carlo Azeglio Ciampi, che tenne a battesimo le nuove “Forze non armate per l’Italia di oggi”, a Giorgio Napolitano, che riconobbe nei giovani in servizio civile “la meglio gioventù, l’Italia più aperta al futuro e più fresca di energie”, a Sergio Mattarella che un anno fa ha ricordato come “il Servizio Civile può dare una mano a ricucire” le ferite inferte alle nostre comunità.
C’è però un dato che colpisce: sono oltre 520.000 i giovani che hanno svolto il Servizio Civile e oltre 3 volte tanto, 1.600.000, quelli che avrebbero voluto farlo!
A dispetto dell’aggettivo “universale” che definisce da alcuni anni il Servizio Civile, nelle selezioni che in questi giorni vedono impegnati 125.268 candidati solo 55.793 giovani saranno scelti per dare il proprio contributo alla difesa non armata e nonviolenta del Paese. Per il futuro, vorremmo che il sostegno al Servizio Civile fosse convinto e concreto anche per le altre Istituzioni della Repubblica, in primis Parlamento e Governo. Non possiamo infatti trascurare le aspettative dei tanti giovani che sono rimasti delusi e non soddisfatti. Questi venti anni ci devono rafforzare nell’impegno a offrire loro nuove opportunità di crescita come cittadini attivi e responsabili.

FABIANA DADONE È IL NUOVO MINISTRO ALLE POLITICHE GIOVANILI

Già ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione del Governo Conte II, il 13 febbraio 2021 Fabiana Dadone ha prestato giuramento come ministro alle Politiche giovanili del Governo Draghi.
Il 22 febbraio ha espresso la volontà, prima di tutto, di «potenziare il Servizio Civile Universale e introdurre il Servizio Civile Digitale», al fine di contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile e dei NEET. I dati Istat hanno, infatti, evidenziato un problema radicato tra i giovani italiani, i quali, ora più che mai, faticano a trovare un impiego o non si impegnano neppure nella sua ricerca, né nello studio: il Servizio Civile sarebbe, quindi, «volano per l’integrazione dei giovani nel tessuto lavorativo e imprenditoriale del Paese».

Oltre al Servizio Civile Universale, il ministro Dadone ha deciso di procedere con l’introduzione del Servizio Civile Digitale, tassello della più vasta transizione digitale che investirà il Paese nel futuro, più o meno vicino. Il Protocollo d’intesa proposto dal ministro Pisano era già stato sostenuto dal ex ministro alle Politiche giovanili Spadafora. L’obiettivo sarà quello di impiegare le giovani generazioni, nate e cresciute tra le nuove tecnologie, nell’assistenza di tutti coloro che, invece, hanno difficoltà ad utilizzare smartphone, pc e servizi online, come i nuovi servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Importante sarà anche la formazione dei volontari, al fine di incrementare le loro digital skills, attraverso il coinvolgimento di scuole di programmazione ed esperti.

Anche il Servizio Civile Universale vedrà delle novità: il ministro, infatti, ha dichiarato di voler ampliare verso nuove frontiere i settori di intervento e ambiti dei progetti di SCU. Fornire e certificare competenze, sviluppare abilità, creare self employment, questi sono gli obiettivi del Servizio Civile Universale secondo il ministro Dadone, la quale sottolinea come esso non deve considerarsi un lavoro.

Un pensiero va anche a tutti i volontari che durante l’emergenza COVID-19 hanno saputo adattarsi alla nuova situazione, senza tirarsi indietro.
Transizione digitale, ma non solo: il Servizio Civile, secondo il ministro, potrebbe essere un valido strumento a sostegno della transizione ecologica, coinvolgendo i giovani, già sensibili alle tematiche ambientali, nella salvaguardia dell’ambiente e nella diffusione di buone pratiche ecologiche.

L’aggettivo “Universale” che accompagna le parole “Servizio Civile” dal 2017 sarà utilizzato a ragione solo nel momento in cui saranno soddisfatte tutte le domande di partecipazione. Per fare ciò, però, sono necessari fondi e progettualità adeguate.
Obiettivo del ministro Dadone, inoltre, è coinvolgere maggiormente i giovani in stato di fragilità, come i NEET o coloro che hanno minori opportunità legate a fattori socio-economici. I nuovi ambiti e settori di intervento dello SCU avranno il compito di allargare il target di giovani che potrebbero essere interessati a questa esperienza, attirando anche coloro che ora non vedono nel Servizio Civile una grande opportunità. “Universale”, quindi, non significa solo coinvolgere tutti i giovani che desiderano prestare servizio, ma ha a che fare anche con gli ambiti in cui è svolto lo SCU. Inoltre, il ministro apre alla possibilità che il Servizio Civile diventi un elemento attrattivo per l’Italia, in grado di coinvolgere giovani provenienti da tutto il mondo.

Nei prossimi due anni i fondi a disposizione dello SCU saranno appena sufficienti per 50 mila volontari: l’ultimo bando ha contato 125 mila candidature. Numeri che non preoccupano il ministro Dadone, la quale si impegnerà a reperire i fondi necessari, forte anche delle parole del Presidente Draghi durante il suo discorso di insediamento, relative all’importanza dei giovani per l’Italia. Per raggiungere il suo obiettivo, il ministro conta di collegare il Servizio Civile a progetti attivi di altri ministeri. Da non dimenticare, poi, il potenziamento dei fondi per lo SCU di 250 milioni di euro, che sommati ai 400 milioni già in essere, e ai 150 milioni dei fondi SIE (Strutturali e di investimenti europei) e PON (Programma Operativo Nazionale) raggiungeranno un totale di 800 milioni di euro. Obiettivo: digitalizzazione e transizione ecologica.

Sono passati esattamente vent’anni dalla nascita del Servizio Civile, molto si è fatto e molto si può ancora fare. La società, in questi venti anni, è mutata come mai nella storia dell’uomo, e con essa i valori e gli obiettivi universali. Alcuni, però, hanno mantenuto la propria importanza, nonostante il passare del tempo: stiamo parlando dei pilastri fondanti del Servizio Civile. Difesa non armata e non violenta della Patria, cittadinanza attiva, difesa del patrimonio culturale, educazione alla pace. L’ultimo anno ci ha messo difronte a sfide difficili, facendo emergere mancanze e arretratezze, che adesso stiamo cercando di sanare. E ai pilatri del Servizio Civile ora affianchiamo due transizioni, quella digitale e quella ecologica. Dopo vent’anni assistiamo ad una novità che non ha a che fare con gli ambiti e i settori di intervento dei progetti SCU (già modificati più volte in vent’anni), bensì con l’anima del Servizio Civile, al suo sistema valoriale.

Diamo, quindi, il benvenuto alla transizione digitale e alla transizione ecologica, senza dimenticarci però dei valori fondanti del Servizi Civile.

SI SONO CONCLUSI I COLLOQUI DEL BANDO SCU 2020

Il 23 marzo si sono conclusi i colloqui di selezione del Bando SCU 2020. Sono arrivate 159 candidature da tutto il Friuli Venezia Giulia per i 83 posti messi a disposizione da ASC FVG. In poco più di due settimane abbiamo conosciuto moltissimi giovani interessati al Servizio Civile e pronti a mettersi in gioco. Alcuni li abbiamo incontrati di persona, altri purtroppo solo attraverso il monitor del pc, ma ci teniamo a ringraziare tutti i giovani che hanno scelto i nostri progetti.

Le graduatorie saranno pubblicate sul sito di Arci Servizio Civile FVG verso la fine del mese di aprile e l’avvio del Servizio è previsto per il 25 maggio 2021.
Ricordiamo che Arci Servizio Civile FVG è l’ente che ha messo a disposizione il maggior numero di posti in regione, seguito da Confcooperative – Confederazione Cooperative Italiane e ACLI.

SONO STATI PRESENTATI I PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE SOLIDALE 2021

Il 1° marzo 2021 è scaduto il termine per presentare i progetti di Servizio Civile Solidale. Quest’anno Arci Servizio Civile FVG ha promosso dieci progetti, per un totale di 31 posti disponibili in tutta la regione.
Oltre ai progetti storici di Monte AnalogoASC FVGArci TriesteOltre Quella SediaZSKDZSŠDIAuser Turgnano (Muzzana del Turgnano – UD) e Get Up (Udine), quest’anno, dopo alcuni anni di assenza, UISP Trieste ha deciso di ospitare nuovamente tre giovani volontari grazie al progetto “ACTIVE COMMUNICATION – Promosport per tutti”.

La grande novità del Bando SCS 2021, però, è il progetto “Giovinis in Azion” dell’Associazione Amici delle Alpi Carniche di Paluzza (Udine).
Sono progetti molto diversi tra loro, alcuni dedicati allo sport, altri all’ambiente, altri ancora all’assistenza e alla cultura.

La graduatoria dei progetti selezionati sarà pubblicata entro il 30 aprile e il servizio sarà avviato nel mese di settembre 2021.
Attualmente Arci Servizio Civile FVG ospita 26 giovani volontari in tutto il Friuli Venezia Giulia e, qualora tutti i progetti vengano finanziati, il Bando SCU 2021 sarà il più numeroso nella storia di ASC FVG.

I volontari in servizio concluderanno a settembre in proprio percorso, il quale è stato inevitabilmente segnato dal COVID-19. Fino ad ora pochi sono stati i momenti di incontro, ma si spera nei prossimi mesi per coinvolgerli in attività e rendere gli ultimi mesi di servizio i più normali possibile.

I PROGETTI PRESENTATI DA ARCI SERVIZIO CIVILE FVG

Per crescere insieme (ARCI Trieste APS – 2 posti)
Even-TS (Arci Servizio Civile FVG APS – 4 posti)
Rock Mountain (Associazione Monte Analogo APS – 3 posti)
Immagina-mente (Oltre Quella Sedia Onlus – 4 posti)
ACTIVE COMMUNIVATION – Promosport per tutti (UISP Comitato Territoriale Trieste APS – 3 posti)
Un fiume di idee – Sveženj svežih idej (ZSKD – 4 posti)
E-MOTIONS (ZSŠDI – 3 posti)
Giovinis in Azion (Associazione Amici delle Alpi Carniche – 3 posti)
Uno sguardo per il domani (Auser Volontariato Turgnano ODV – 3 posti)
Capacitazioni (Get Up – 2 posti)

PROGETTI SCU 2021 IN FASE DI STESURA

Il 17 febbraio è scaduto il Bando SCU 2020. Il 23 marzo si sono conclusi i colloqui di selezione degli operatori volontari. Il 25 maggio dovrebbero prendere servizio 83 giovani.
Il detto dice “Chiusa una porta si apre un portone” ma, nel nostro caso, dovrebbe recitare“Chiuso un Bando se ne apre un altro”. I progettisti di Arci Servizio Civile FVG, infatti, sono già all’opera per la stesura dei programmi e dei progetti per il Bando SCU 2021.

Dopo aver inviato una prima bozza dei progetti all’ufficio progettazione di Arci Servizio Civile Nazionale, i progettisti stanno rivedendo tutte le correzioni evidenziate da Roma. Questa fase si concluderà entro i primi giorni del mese di aprile, quando i programmi e i progetti saranno depositati definitivamente presso Arci Servizio Civile Nazionale. Dopo ciò, i progettisti di Roma rivedranno tutti i testi ed entro il 20 maggio depositeranno gli elaborati presso il Dipartimento del Servizio Civile.

Saranno presentati sei programmi, cinque in Italia e uno all’estero, in Slovenia e Croazia, per un totale di venticinque progetti. Per quanto riguarda i posti disponibili, il numero è ancora in fase di assestamento, ma certamente supererà soglia cento.

PROGETTO VIDEO “RESISTENZA MON AMOUR”

La “Resistenza” significa ancora qualcosa per le ragazze e i ragazzi italiani di oggi? Perché mai un giovane della net generation dovrebbe ritenere la Resistenza, la sua storia e la sua eredità morale e civile, qualcosa di utilizzabile, di spendibile lungo il proprio processo di formazione come cittadino? Dove, come e perché si è perso il nesso tra la Resistenza e la nostra Democrazia? La distanza temporale dai fatti è sufficiente per giustificare l’assenza, o quantomeno la lenta scomparsa di una memoria attiva della Resistenza dal senso comune? Oggi c’è ancora bisogno di saper Resistere? Delle cause che provocarono la ribellione di centinaia di migliaia di persone, nella stragrande maggioranza giovanissime, alla dittatura fascista e all’occupazione nazista, sembra che la società abbia perso le tracce. Un revisionismo superficiale, da bar, fondato sulla scarsissima conoscenza storica sommata al disprezzo per il presente politico, sta inquinando il pensiero di

molti. Preoccupa che gli anticorpi democratici, dati troppo per scontati, siano in affanno alle prese con un corpo sociale sensibile ai linguaggi “muscolosi”, forti nel tritare la complessità ma deboli per sopportare le fatiche della democrazia. Ci si chiede: questo fenomeno ha a che fare con quanto descritto prima?

Un po’ di memoria necessaria

Molti sostengono che bisogna lavorare sui giovani. Intanto diremo che bisogna lavorare con e per i giovani. Ma in che modo? Superando la delega al mero celebrazionismo con il quale si è sperato di poter tramandare il valore e il significato della Resistenza. È innegabile che si sia finiti a concentrare tutto sul 25 Aprile, data ogni anno più lontana, sempre più isolata, col risultato che l’immaginario ad essa legato, nutrito col volto dei vecchi partigiani e delle lapidi, ha portato via via le generazioni a figurarsela come una roba fatta dai vecchi, quindi appartenente al passato, avulsa dal presente.

“Abbiamo vinto noi e sei diventato senatore, aveste vinto voi io sarei o morto o in galera”. Questa frase, rivolta durante una trasmissione televisiva dal socialista Vittorio Foa al suo collega senatore Giorgio Pisanò del M.S.I., ex repubblichino e fascista impenitente, sintetizza perfettamente i contenuti (morali, istituzionali, ecc.) delle due Italie tra le quali ci si trovò a scegliere dopo l’8 settembre del ’43: per un’Italia libera e democratica o per una sottomessa e dittatoriale.

Di fronte a questa scelta molti giovani viventi entro i confini della R.S.I. ebbero tre opzioni : 1. arruolarsi (com’era obbligatorio, pena la fucilazione) in un corpo militare della neonata Repubblica Sociale Italiana (voluta espressamente dai nazisti come strumento per amministrare l’Italia da loro occupata);

2. cercare di nascondersi fino all’arrivo degli alleati;
3. impegnarsi direttamente nella lotta per liberare il paese dai nazifascisti e costruire un nuovo stato democratico.

Sui giovani gravava, perciò, il peso di una scelta che li avrebbe segnati per il resto della loro vita. In questo senso non bisogna dimenticare che un giovane del ’43 era una persona nata, cresciuta ed educata durante il ventennio, era cioè il destinatario della poderosa missione ideologico educativa messa a punto dal regime per la costruzione dell’uomo nuovo fascista. Da questo dato anagrafico si può dedurre che solamente una forte suggestione, un qualcosa di potentemente istintivo e non ideologico poté indurre migliaia di ragazzi a rischiare la vita tra i ribelli della montagna piuttosto che cercare La bella morte tra le brigate nere di Mussolini, l’ultima aspirazione consapevole di quella parte di gioventù rimasta fedele al mito tragico dell’Italia fascista.

La Resistenza fu giovane. Si parla di comandanti e si scopre che molti di questi avevano poco più di vent’anni. Se ricordiamo le staffette ci ritroviamo col nome di centinaia di ragazze. Quando lo si racconta ai giovani di oggi si assiste a un disvelamento. Come se il semplice calcolo aritmetico di sottrarre i settantacinque anni che ci separano da allora ai novant’anni e più dei partigiani viventi fosse un’operazione preclusa all’immaginazione. In sostanza i giovani scoprono che i ribelli della Resistenza erano ragazzi e ragazze come loro.

Il Progetto

E qui si apre un mondo da esplorare alla ricerca dei capi di un filo da riannodare: quello che unisce il proprio progetto di vita alle sorti del proprio paese. Se allora il legame apparve naturale, immediato a migliaia di giovani, oggi, al contrario, questo legame appare alla maggioranza persino insensato: se il mio paese non mi dà niente io non ho niente da restituire. Un dialogo tra sordi. E invece questa relazione va rinnovata perché il proprio paese e persino l’eventuale comunità più vasta nel quale esso rientrasse (leggi: Europa) non sono un pacchetto da prendere o lasciare, non sono un prodotto definitivo e immarcescibile ma materia viva, plasmabile e migliorabile.

Ecco, esplorare queste possibilità è esattamente quello che ci si propone di fare al laboratorio “La memoria del futuro” organizzato dall’ASC di Trieste e condotto da Maurizio Zacchigna, artista teatrale e formatore.
Si è anche deciso assieme che avrebbe un senso restituire l’esito di questo lavoro mediante un audiovisivo, uno strumento di facile diffusione che potrà essere utilizzato anche da altri in svariate circostanze.

Il titolo sarà “RESISTENZA MON AMOUR”.

IN BREVE

  • La petizione online lanciata dal Comitato “Ritorno al Parco”, al fine di riaprire al pubblico il Parco di Villa Necker a Trieste, è ancora attiva. Venerdì 5 marzo si è svolta una conferenza stampa di presentazione del Comitato, il quale ha sottolineato come molte realtà associative del territorio hanno deciso di sostenere la causa, tra cui ASC FVG e #MaiDireMaiDireMai – #NikoliRečiNikoli.
  • Arci Servizio Civile FVG, assieme a Bioest e a Legambiente Trieste- Circolo Verdeazzurro, ha sviluppato un progetto le cui protagoniste sono le fontane e le fontanelle di Trieste. Sono stati coinvolti alcuni giovani volontari di Servizio Civile Solidale, che hanno visitato la città in cerca di questi punti d’acqua al fine di fotografarli e catalogarli.
    Il risultato finale è un flyer-mappa, in fase di ultimazione, con curiosità, storia e foto delle fontane e delle fontanelle della città di Trieste.
  • Terminati gli incontri rivolti ai dirigenti di Arci Servizio Civile Aps sulla Riforma del Terzo Settore, su ASC Aps e rete associativa nel mese di aprile continueranno le occasioni formative di ASCla comunicazione, gli strumenti per la formazione, l’amministrazione.
    I webinar dedicati alla comunicazione sono pensati e strutturati per le ASC locali su: come funziona le comunicazione/identità ASC; animazione digitale – sito e sociale, social e analisi dati; analisi bando.
    I webinar dedicati agli strumenti per la formazione sono pensati e strutturati per rispondere ai bisogni emersi dal confronto con lo staff di formatori, con gli Olp e con i responsabili di sede su: conoscere e fare pratica delle applicazioni utilizzate per erogare la formazione (Google Meet e Google Classroom); conoscere e fare pratica delle 5 applicazioni individuate per animare e facilitare le sessioni formative (Canva, Mentimeter, Kahoot!, Coggle, Padlet).
    I webinar dedicati all’amministrazione permetterà un uso condiviso di un programma i contabilità che permetterà di sostenere tutti i bisogni amministrativi, grazie all’uniformità della struttura contabile e fa parte degli obblighi che la riforma del Terzo Settore mette in capo alle organizzazioni iscritte al RUNTS: la trasparenza verso i cittadini e le istituzioni della gestione delle risorse, con la pubblicazione dei bilanci nei siti, con l’uniformità del piano dei conti, che metterà in grado di leggere e comparare i dati di bilancio a tutti i soggetti della “rete ASC APS”.

GLI APPUNTAMENTI DI APRILE 2021 

giovedì 1 ore 16.00-18.00 “Una memoria nel futuro” laboratorio volontari Servizio Civile Solidale (Arci Trieste); venerdì 2 ore 15.00- 17.00 incontro volontari servizio civile solidale (ASC Trieste); martedì 6 ore 17.00-19.00 incontro sulla comunicazione (on line); giovedì 8 ore 16.00-18.00 “Una memoria nel futuro” laboratorio volontari Servizio Civile Solidale (Arci Trieste); giovedì 8 ore 17.00-19.00 incontro sugli strumenti per la formazione (on line); lunedì 12 ore 17.00-19.00 incontro sugli strumenti per la formazione (on line); martedì 13 ore 17.00-19.00 incontro sulla comunicazione (on line); martedì 13 ore 17.30-19.30 incontro sull’amministrazione (on line); giovedì 15 ore 16.00-18.00 “Una memoria nel futuro” laboratorio volontari Servizio Civile Solidale (Arci Trieste); lunedì 19 ore 17.00-19.00 incontro sugli strumenti per la formazione (on line); martedì 20 ore 17.00-19.00 incontro sulla comunicazione (on line); giovedì 22 ore 16.00-18.00 “Una memoria nel futuro” laboratorio volontari Servizio Civile Solidale (Arci Trieste); martedì 27 ore 17.00-19.00 incontro sulla comunicazione (on line); giovedì 29 ore 16.00-18.00 “Una memoria nel futuro” laboratorio volontari Servizio Civile Solidale (Arci Trieste).

Gli uffici ASC del Friuli-Venezia Giulia saranno aperti ogni giorno, da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 11.00 e dalle ore 15.00 alle 17.00.

Trieste, 29 marzo 2021