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Arci Servizio Civile Vicenza è capofila del progetto Re@zioni di cittadinanza, finanziato dalla Regione Veneto con D.D.R.  n 910  data 2020.
I partner del progetto sono Legambiente Vicenza APS, Arciragazzi Vicenza APS e Non Dalla Guerra APS.

Il progetto RE@ZIONI SI CITTADINANZA sarà realizzato a Vicenza, in particolare nel centro culturale Porto Burci, e ha come target i 17.032 giovani vicentini dai 16 ai 30 anni. L’ambito di intervento sarà quello dello sviluppo del protagonismo giovanile e delle competenze sociali. partendo dalla strutturazione e formazione dei giovani già attivi delle associazioni (youth worker), rafforzandoli e formandoli per essere motori di un processo di coinvolgimento dei giovani della città. Il progetto parte dal presupposto, confermato durante la pandemia visto l’impegno profuso per la comunità, che le associazioni proponenti abbiano in seno giovani consapevoli, capaci e competenti nelle aree di interesse (diritti umani, ambiente, promozione della pace, cultura) e che questi possano essere da esempio e supporto per attrarre e coinvolgere a cascata altri giovani del territorio.

L’obiettivo del progetto è quindi aumentare le competenze sociali e trasversali dei giovani attraverso modalità peer to peer, allo scopo di sviluppare il protagonismo giovanile in città. Si agirà da un lato rafforzando i giovani delle associazioni, fornendogli nuovi strumenti, tecniche e competenze sull’educazione non formale e sul coinvolgimento dei loro coetanei non solo in presenza ma, vista l’incertezza Covid19, anche da remoto, in aule virtuali (e-learning con strumenti che facilitino la partecipazione). Particolare importanza avrà il processo di selezione dei materiali da condividere tra i ragazzi, una scelta ragionata che gli YW faranno a partire dai consumi culturali avuti durante il lockdown, e che include ovviamente tutti gli ingredienti della dieta mediatica giovanile (dai vlogger, youtuber, influencer ai consumi culturali più tradizionali). Dall’altro lato, si agirà dando un’opportunità concreta ai giovani di promuovere azioni, eventi e dibattiti interamente ideati da loro che nascano da reali interessi e bisogni. In questo modo si favorirà la creazione di un contesto informale di apprendimento, elemento caratterizzante la progettazione partecipata e l’interiorizzazione di competenze sociali e trasversali (soft skills).

Un ulteriore obiettivo del progetto sarà quello di raccontare e amplificare la voce dei giovani e delle loro narrazioni in merito alla pandemia e al loro vissuto. Tutto il progetto sarà documentato attraverso fotografie, testi, registrazioni video e audio.

Fasi progettuali

Prima fase: individuare all’interno di ogni associazione 2 ragazzi/e (YW) che parteciperanno ad un percorso formativo sui metodi di educazione non formale, sul lavoro cooperativo e la progettazione partecipata (in aula e da remoto). La formazione sarà aperta ad altri membri interessati dell’associazione e ai volontari

SCU/ESC, per allineare le competenze e dare un’occasione di aggiornamento sui nuovi strumenti a tutta l’associazione, nonché per essere da eventuale supporto ai destinatari del progetto. A seguire, lo staff sceglierà quali tra gli strumenti e le attività introdotte durante la formazione siano i più idonei per gestire i laboratori che si formeranno dopo la call pubblica.

Seconda fase: il gruppo di YW, insieme allo staff del progetto, strutturerà una call pubblica per attrarre e avvicinare i giovani; la call sarà divisa per temi (cultura, sostenibilità ambientale, parità di genere ed affettività, diritti e nonviolenza). La promozione della call sarà massiva e utilizzerà sia strumenti convenzionali che quelli del guerrilla marketing per aver una maggiore eco nel mondo giovanile. La call potrà contare sulla visibilità e attrattività che il centro culturale Porto Burci ha sulla scena giovanile vicentina. I materiali informativi saranno disponibili nei luoghi di aggregazione e studio dei giovani, ne verrà data notizia alla stampa locale e nei siti di eventi giovanili, coinvolgendo il Comune di Vicenza e il network di cui sopra. Raccolte le adesioni dei giovani, verranno calendarizzati i Laboratori di cittadinanza, suddivisi per tema di interesse.

Terza fase: Nei quattro Laboratori di cittadinanza, verranno approfonditi i temi della call attraverso l’esperienza diretta degli youth worker e al know how associativo. Ad ogni gruppo verranno forniti dei materiali culturali specifici per alimentare la discussione, creare dibattito e maggiore coscienza e conoscenza sul tema. La selezione dei materiali includerà la visione di spezzoni video su youtube, serie tv, documentari, spettacoli teatrali o film; l’ascolto di podcast da teche RAI, o da altri archivi, brani musicali; lettura e analisi collettiva di documenti; la visione e il commento di immagini fotografiche o opere di arte figurativa, la visione di siti, riviste online e piattaforme interattive e di sharing. La fase di approfondimento sarà in parte in presenza e in parte da remoto, per trasferire ai ragazzi e far testare agli YW i nuovi strumenti e le piattaforme online per l’apprendimento cooperativo. In caso di ulteriore lockdown si potrà agilmente procedere con questa fase totalmente da remoto. Ogni laboratorio di cittadinanza sarà costituito da 4 sessioni che avranno lo scopo di scegliere in modo cooperativo un’azione/evento da restituire alla cittadinanza. Le prime due sessioni saranno di approfondimento, la terza di emersione delle idee e la quarta di valutazione e scelta dell’azione. Le azioni potranno essere attività (piantumazioni/pulizie di aree/realizzazione di materiali informativi/azioni comunicative); eventi artistici (mostre/concerti/ performance); eventi culturali (presentazioni di libri/cineforum); eventi informativi (dibattiti/tavole rotonde/incontri con esperti); eventi formativi (training, workshop, laboratori). La scelta degli eventi/azioni da realizzare sarà fatto secondo un criterio di fattibilità e sostenibilità economica e sanitaria in relazione alla fase di emergenza. Vista l’incertezza post Covid19. si privilegeranno azioni con riproducibilità/replicabilità/fruibilità in gruppi medio piccoli. Secondo i principi della progettazione partecipata, ogni Laboratorio di cittadinanza potrà definire i metodi decisionali, i tempi e i costi dell’azione rispettando le regole dell’inclusione, dell’ascolto e i limiti dati dal progetto e dal budget.

Quarta fase: divisione operativa dei ruoli all’interno del gruppo, in relazione alle competenze/inclinazioni dei giovani (segreteria, logistica, comunicazione e promozione). In questa fase saranno fondamentali le figure dei 2 facilitatori e del responsabile della comunicazione che, grazie alle loro competenze in ambito organizzativo, logistico e comunicativo, affiancheranno i giovani e supporteranno gli YW nella conduzione dei gruppi e nella realizzazione delle attività scelte. Attraverso l’esempio, la collaborazione e alcune istruzioni esplicite, i ragazzi interiorizzeranno competenze ed empatia agendo la metodologia del learning by doing e dello scaffolding.

Fasi trasversali
Comunicazione e promozione delle attività, narrazione delle varie fasi, storytelling del progetto attraverso la produzione e la condivisione di contenuti multimediali. Questa fase sarà supervisionata dal responsabile della comunicazione che sarà a disposizione dei giovani nelle varie fasi progettuali. Funzionale a questa fase, la partecipazione dei giovani ai webinar formativi sull’etica della comunicazione per una gestione consapevole della community.

È previsto un monitoraggio costante attraverso la supervisione e l’affiancamento agli YW e a questionari e schede di valutazione (utilizzando le piattaforme informatiche) da somministrare ai giovani partecipanti. Verrà strutturato un momento dedicato all’emersione delle riflessioni e delle esperienze vissute nel percorso, per analizzare lo scostamento tra aspettative iniziali e considerazioni finali, al fine di costruire un bilancio di competenze personalizzato e volto a rendere la partecipazione al progetto di ogni giovane significativa e utile per la crescita personale e per il futuro, reso ancor più incerto dal Covid19.

Risultati attesi

Per i giovani youth worker RE@ZIONI DI CITTADINANZA sarà l’occasione di cooperare in un progetto strutturato e fare palestra di coordinamento e team building dei ragazzi coinvolti; per i giovani della città sarà invece occasione di mettersi in gioco in un contesto stimolante e sicuro (anche nel caso di fallimento) condotti, seguiti e affiancati dai loro pari. Seguendo i principi dell’educazione non formale, del learning by doing, dello scaffolding e della progettazione partecipata, il progetto mira a dare ai giovani un ambiente generativo di produzione di senso e sviluppo di competenze trasversali. Attraverso la possibilità di ricostruire aggregazione e socialità in sicurezza, RE@ZIONI DI CITTADINANZA mira a far rielaborare collettivamente ai partecipanti (a qualunque titolo) il periodo di lockdown e gli stati emotivi prodotti dalla pandemia. Per le associazioni il fine ultimo sarà quello di essere catalizzatori del protagonismo giovanile per ampliare la base associativa e perseguire e rafforzare gli scopi statutari.

Piano finanziario