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Ciao! Potresti nasconderti dietro la porta?

Ciao! Potresti nasconderti dietro la porta?

Ciao a tutti e benvenuti al mio racconto!

Mi chiamo Valeria e ho conosciuto il servizio civile tramite passaparola due anni fa; ammetto di essere stata, da principio, piuttosto titubante, al punto che la mia prima candidatura è arrivata dopo la scadenza del tempo massimo per la presentazione della domanda.
“Non importa – mi sono detta al tempo – riproverò il prossimo anno.”

Ed è esattamente quello che ho fatto: forte del buco nell’acqua dell’anno precedente ho fatto nuovamente richiesta, questa volta con un discreto anticipo sulla data… venendo scartata per il progetto di mio interesse. Essendo una persona amante dei libri e piuttosto introversa, avevo pensato che svolgere il mio servizio civile in biblioteca sarebbe stato il massimo e a quel punto ero un po’ delusa.
I primi di ottobre, però, il mio cellulare ha squillato e mi è stato proposto di spostarmi su un altro progetto chiamato “A scuola con l’handicap grave” che,  per una serie di vicissitudini, si trovava a corto di un volontario.

“Ciao!  Potresti nasconderti dietro la porta?”

Mi ha chiesto con un sorriso uno di quelli che sarebbero stati i miei colleghi per tutto l’anno scolastico. “Così facciamo un po’ di scena e ti presentiamo ai bambini!”

Così mi sono trovata davanti a quarantasei paia di occhi curiosi, catapultata in quel mondo parallelo che è il CEIS di Rimini. Non è stato facile adattarsi alle richieste del lavoro in una prima elementare partendo dal pensiero di passare un anno in biblioteca, ma è un’esperienza che mi ha insegnato moltissimo e che non cambierei per nulla al mondo; mi ha permesso di conoscere persone meravigliose sia tramite il progetto, sia grazie alle formazioni generali, di testare i miei limiti e le mie capacità, di iniziare a uscire dal guscio. Soprattutto, ho visto questi splendidi bambini crescere e migliorare giorno dopo giorno, dare forma alle proprie personalità, ed è una ricchezza inestimabile che porterò con me per il resto dei miei giorni.

Potrei scrivere per ore della mia esperienza, ma è stato specificato di essere brevi, perciò penso sia giunto il momento di tirare le fila.
Quindi, cari volontari del futuro, il servizio civile è un’occasione per aiutare il prossimo, arricchendo allo stesso tempo anche se stessi. Non è una passeggiata, se scegliete di intraprendere questa avventura dovrete essere pronti ad un anno pieno di impegni, ma sono sicura che a conti fatti ne varrà la pena e che ne uscirete con un bagaglio di nozioni ed esperienze in grado di rendervi persone migliori.