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XV Assemblea nazionale- Il nostro punto di vista ed i gruppi di lavoro

XV Assemblea nazionale- Il nostro punto di vista ed i gruppi di lavoro

XV Assemblea ASC 30 anni

Il 19 e 20 gennaio 2017 si è tenuta a Roma la XV assemblea nazionale di Arci Servizio Civile, tenutasi in concomitanza con il trentesimo compleanno dell’associazione.

Trent’anni sono un bel traguardo, soprattutto viste le sfide sociali e culturali che da sempre ASC si trova ad affrontare. Trent’anni che sono serviti a costruire le fondamenta del Servizio Civile in Italia, necessari soprattutto a rinforzare il collegamento tra il concetto di cittadinanza attiva e difesa non armata della patria.

E in questo senso il 2017 è l’anno della sfida decisiva, quella dell’attuazione del Servizio Civile Universale. Nel corso delle due giornate tante sono state le idee emerse, soprattutto durante i gruppi di lavoro, in cui delegati, invitati e volontari hanno dibattuto sui temi cruciali per l’attuazione del SCU. Il momento storico è importante e si evince anche dalla portata dei temi affrontati; tre i principali gruppi di lavoro: Servizio civile universale e nuovi profili giovanili; Le risorse umane necessarie allo sviluppo di ASC nel SCU; La progettazione all’estero: Servizio Civile Europeo, Corpi Civili di Pace.

Nel primo gruppo, quello con la maggior presenza di volontari in servizio, si è parlato di come poter accrescere la consapevolezza di quello che è il Servizio Civile, ovvero, di come poter avvicinare i giovani a questa esperienza e ai valori della cittadinanza attiva, di come poter diffondere questi valori in modo tale che l’apertura del servizio civile al modello universale non sia un tentativo vano, un contenitore di esperienze svuotato degli ideali fondamentali. Il gruppo ha inevitabilmente messo in luce le problematiche sistemiche e sociali che spingono o non spingono i giovani ad aderire alle idee di pace, uguaglianza, volontariato; la domanda fondamentale è se il Servizio Civile, allo stato attuale, garantisca la possibilità di fare esperienze positive sia in vista di un futuro lavorativo, sia, e soprattutto, a livello di trsmissione di competenze e valori.

Contemporaneamente, il gruppo di lavoro con il focus sulle risorse umane ha lavorato partendo proprio da questo punto di vista. Il Servizio Civile Universale, per poter funzionare al meglio, necessita di un rafforzamento delle figure già esistenti e la collaborazione con nuove forze in grado di supportare le attività di progettazione, di mediazione tra giovani e le organizzazioni; è necessario comprendere quali siano le nuove competenze da mettere in campo, alla luce anche del nuovo assetto economico, politico e sociale; si guardi all’incremento del bisogno di informatizzare processi comunicativi e di trasmissione delle conoscenze. Una nuova organizzazione delle risorse umane, sinergicamente in contatto potrebbe dare anche una nuova spinta per la programmzione estera, ed è in questo contesto che si riallaccia la discussione del terzo gruppo, quello incentrato sui problemi della progettazione all’estero.

Uno dei dati fondamentali emerso da questo gruppo è che la progettazione estera è ancora poca e poco strutturata; diversi sono stati i tentativi nel corso degli anni, ultimo tra tutti quello dei Corpi Civili di Pace. Nel corso della tavola rotonda sono stai individuati diverse modalità di progettazione che comprendono il Servizio Civile Estero, i Corpi Civili di Pace, una progettazione che prevede il realizzarsi del progetto sul territorio Italiano e in un’altra nazione UE, SVE e l’ipotesi del Servizio Civile Europeo. Dopo un’attenta analisi delle diverse tipologie il gruppo ha individuato che la problematica che più ostacola la progettazione estera è la poca flessibilità, che in contesti internazionali è necessaria, soprattutto viste le differenze di normative riguardanti il volontariato. Tra le diverse tipologie, quella che è stata individuata come la più funzionale è la forma “mista”, con un periodo di attuazione del progetto in Italia e una fase di attuazione all’estero, che potrebbe servire a portare i valori del Servizio Civile anche in quelle nazioni che hanno, seppur all’interno dell’UE, la leva obbligatoria.

Le giornate, dunque, sono state caratterizzate da un’intensa partecipazione, a testimonianza del fatto che l’operato di una associazione come ASC sia fondamentale per lo sviluppo di una consapevolezza globale, quella che permette di credere che le singole azioni ancora siano portatrici di cambiamenti più grandi.

Significativo il momento finale in cui i volontari hanno ritagliato un proprio momento di confronto e condivisione di esperienze e sfociato in un accordo nel mantenere i contatti anche oltre all’Assemblea nazionale.