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L’esperienza di Claudia, un anno di servizio presso la Coop Prospettiva Futuro

L’esperienza di Claudia, un anno di servizio presso la Coop Prospettiva Futuro

Ho svolto il mio progetto di servizio civile presso la ONLUS “Cooperativa Prospettiva Futuro” facente parte del comune di San Giovanni Galermo in provincia di Catania.
La struttura della cooperativa si divide in due aree: il centro di aggregazione, rivolto ai giovani del quartiere tra i 6 e i 17 anni, che attraverso le attività di doposcuola e la partecipazione a numerosi laboratori svolte insieme agli educatori si pone l’obiettivo di assicurare ai giovani un corretto processo di socializzazione; l’altra area comprende la comunità alloggio e di pronta accoglienza, struttura che ospita giovani dai 10 ai 18 anni privi di un ambiente familiare idoneo e dunque sottoposti a provvedimenti civili o amministrativi; la Cooperativa si occupa inoltre dell’aspetto educativo di minori arrestati e trattenuti in attesa dell’Udienza Preliminare.
Il progetto a cui ho partecipato “Giovani in prospettiva” si concentrava sul centro di aggregazione con l’obiettivo principale di favorire l’integrazione e l’inclusione sociale degli utenti, nonché di rapportarsi ai genitori degli stessi.
Questo progetto è stato per me la continuazione di un percorso, in quanto avevo già svolto il tirocinio universitario prima e volontariato poi all’interno della struttura. Tuttavia l’attività continuativa del servizio mi è stata molto utile ad approfondire dinamiche interne ed essere maggiormente consapevole dei meccanismi e della struttura della Cooperativa.
Tramite il doposcuola mi è stato possibile avere un confronto e una conoscenza più approfondita dei ragazzi, con i quali ho avuto la possibilità di parlare singolarmente sulla base dell’assegnazione giornaliera per il supporto del doposcuola. Alcuni dei ragazzi hanno voluto condividere con me parte della loro storia personale in modo autonomo proprio durante le ore di doposcuola che oltre ad essere una possibilità di supporto per lo svolgimento dei compiti diventava anche un’occasione di partecipazione e dialogo.
Oltre al doposcuola sono stata coinvolta nelle attività laboratoriali, nelle quali il mio compito era quello di supportare i bambini nello svolgimento delle differenti occupazioni; in particolare alcuni dei laboratori a cui ho preso parte sono stati: arti grafiche, teatro, danza, orto e ceramica, gite al mare.
Sia il doposcuola che i laboratori sono stati mezzi di socializzazione, ma anche di sviluppo dell’autonomia personale e sviluppo cognitivo e personologico. Attraverso tutti i laboratori infatti mi è stato possibile imparare a gestire la relazione e il confronto tra bambini della stessa età e di età differenti, nonché ad essere disponibile davanti all’espressione di nuove idee e punti di vista che hanno dato vita alla creatività di ognuno, la quale nasce dal confronto stesso con gli altri.
Grazie alle differenti attività e alle riunioni di equipe ho imparato ad agire e a pensare in termini di gruppo di lavoro per il raggiungimento di obiettivi comuni, nonché a proporre ai bambini schemi di comportamento e di pensiero alternativi ai miei e spronare, in situazioni conflittuali, i bambini a porsi in posizione di empatia rispetto all’altro in modo da comprenderne il punto di vista e le emozioni provate, applicando quindi il ricorso al dialogo e alla non violenza, principio fondante del servizio.
Una delle opportunità più belle del servizio è stata quella di osservare tali interazioni tra bambini in un contesto multiculturale. Grazie infatti alla presenza della comunità, alcuni dei ragazzi africani accolti dalla struttura prendevano parte al doposcuola e alle attività e gli effetti di un ambiente desegregato, dove bambini di diversa etnia intrattenevano rapporti di amicizia e studiavano gli uni a contatto con gli altri, aiutandosi a vicenda. Questo è stato un esempio di integrazione e solidarietà per me molto significativo che mi ha fatto riflettere sulle difficoltà della società contemporanea e la differenza che l’ambiente che ci circonda e le nostre esperienze possono fare tra rispetto e pregiudizio.
Di certo quest’ anno mi ha cambiata profondamente, non solo in termini di consapevolezza di realtà diverse dalla mia, ma anche in termini di maturazione personale; ho sviluppato certamente uno spirito d’iniziativa che prima era frenato dalla mia estrema timidezza e mi sono sentita parte di un progetto che andasse al di là delle semplici attività, perché finalizzato ad un reale supporto e cambiamento sociale. Per questo motivo ho scelto di continuare a prestare volontariato nella Cooperativa, nella convinzione che la collaborazione reciproca sia uno dei fondamenti di una società sana.
Chiaramente questa esperienza non sarebbe stata così positiva e gratificante senza la presenza degli operatori ed educatori, nonché dell’OLP, che mi hanno resa parte del gruppo e si sono costantemente interessati della mia esperienza venendo incontro alle mie esigenze e supportandomi durante tutto il progetto. Grazie a loro e ai ragazzi sono potuta maturare e ho potuto vivere con passione questa esperienza di servizio civile, che mi sento di consigliare a tutti coloro che credono di poter contribuire al cambiamento sociale.

Claudia Lo Faro