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L’esperienza di Ada: un anno improntato alla “resilienza”

L’esperienza di Ada: un anno improntato alla “resilienza”

Ho svolto il mio Servizio civile presso la Cooperativa Prospettiva Futuro, un luogo a me già ai tempi familiare in quanto ho conosciuto la struttura durante il mio tirocinio universitario (nel 2018) e l’ho amata, ero inserita a svolgere il mio operato nel Centro di Aggregazione giovanile (CAG) del quartiere di San Giovanni Galermo, qui oltre all’attività di doposcuola venivano svolti diversi laboratori, ho avuto la fortuna di essere inserita come supporto in quelli artistici, fortuna perché il mio percorso liceale era della stessa impronta, poi al termine dei miei studi Universitari ho approfondito la relazione tra Arte ed Educazione, scegliendolo come argomento della tesi di laurea, questo connubio ha trovato un senso alla mia strada accademica, le mie due passioni che inizialmente mi apparivano divise tra loro ho scoperto poi intrecciarsi in un legame indissolubile.
A marzo del 2019, quando ero sul procinto di prendere la laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della formazione, ho deciso di continuare il mio percorso in “Prospettiva” proponendomi come volontaria ed ho avuto modo di continuare in seguito con l’uscita del bando del Servizio Civile Universale(SCU).
Da volontaria SCUho continuato la mia attività al CAG, con la differenza che ho avuto modo di assistere e provare ad essere un supporto in tutte le attività laboratoriali, anche quelle in cui non credevo di avere delle competenze, mi sono occupata quindi dei laboratori di: teatro, danza, musica, calcio, giochi di movimento, giochi da tavolo, narrazione, orto, cineforum, arti grafiche, ceramica e sartoria.
I laboratori che mi hanno fatto imparare tanto sono teatro e narrazione, dove l’interazione con il gruppo dei pari sta al centro dell’intero laboratorio, delle volte attraverso dei giochi altre volte con dei racconti di vissuti, altre ancora inventando delle storie un pezzo alla volta, in questi laboratori sono venute fuori tematiche davvero delicate legate al mondo dell’inclusione, dell’adolescenza, della socializzazione e dei social network.
Durante queste attività che spingevano i ragazzi ad aprire il loro mondo interiore, ma anche attraverso il supporto doposcuola ho potuto approfondire la conoscenza con alcuni bambini e ragazzi, alcuni li conoscevo già per via del tirocinio e in un certo senso li ho visti come crescere, altri li ho conosciuti in questo anno ma abbiamo legato tantissimo ugualmente.

Ho legato tanto anche con gli educatori del Centro, con alcuni più di altri, da cui ho avuto la fortuna di apprendere tanto, ho legato anche con il mio fantastico gruppo che con le loro diverse personalità mi hanno aiutato ad avere sempre nuove chiavi di lettura anche nelle situazioni più difficili.
La fine di questo anno mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca perché a causa dell’emergenza covid- 19 sono state molte le disposizioni di chiusura decretate dai vari provvedimenti, e anche se di volta in volta siamo ripartiti più forti e più riorganizzati di prima, rimane del tempo perso che sento come se mi è stato rubato e che non torna più; durante il primo lockdown io con altre due colleghe, ho avuto modo di recuperare parte del tempo in cui tutto il Servizio Civile Universale è stato bloccato con la ricollocazione in Protezione Civile, e sono infinitamente grata per questa opportunità che mi ha dato modo di ampliare con l’esperienza personale la conoscenza del terzo settore, di sentirmi parte attiva nell’aiuto alle famiglie più duramente colpite da questa emergenza.
Durante questo anno ho avuto modo di apprendere molte dinamiche all’interno della Cooperativa, dinamiche che credo mi abbiano fatta maturare sia al livello personale sia a livello professionale: ho imparato l’importanza del lavoro di gruppo sia con gli Educatori che con il mio gruppo, del problem solving, della gestione dello stress, dell’adattamento e della comunicazione, tutte competenze che sono sicura che potrò sfruttare nel mondo del lavoro che mi accingo ad affrontare.

E’ stato un anno carico di limitazioni, di blocchi ma anche di rinascita, mi sento di dire: un anno improntato nella Resilienza.Detto questo consiglio il Servizio civile a chiunque stia cercando il proprio posto nel mondo o a chi semplicemente voglia investire su se stesso e mettersi in gioco, reinventandosi ogni volta.